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Gazzetta del Sud: Bisogna trovare i soldi per la ricerca

Appello di Napolitano e Levi Montalcini

24/01/2007
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Gazzetta del Sud

Appello di Napolitano e Levi Montalcini

Alberto Spampinato
ROMA
I soldi per la ricerca bisogna trovarli comunque. Finanziamenti pubblici e privati. Per dare ai nostri giovani la possibilità di fare ricerca senza emigrare. E per dare un futuro al Paese. È l'appello ripetuto, a due voci, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Premio Nobel per la Medicina 1986 Rita Levi Montalcini, in visita ai laboratori del Polo europeo di ricerca sulle malattie del cervello (Ebri), alla periferia di Roma.
«Bisogna investire in ricerca. Devono investire – ha detto Napolitano – gli enti pubblici e i privati. Il bilancio dello Stato deve assai più aprirsi a queste esigenze. Dobbiamo comprendere che ci si gioca il futuro del paese».
Pienamente d'accordo, e visibilmente commossa, la Montalcini, che due anni fa ha fortemente voluto la nascita di questo istituto di ricerca di alta eccellenza, e ha voluto che lavorasse insieme ai ricercatori del Cnr e alla Fondazione privata Santa Lucia, per dare vita a un centro italiano di dimensione e di ruolo europeo. «Alla fine della mia lunghissima carriera, adesso che sono quasi centenaria – ha detto – qui si realizza il mio sogno di offrire a tanti giovani laureati la possibilità di mostrare le loro capacità di ricercatori senza emigrare».
La Montalcini, dal 1945 al 1977, per proseguire le sue ricerche sulle cellule nervose, dovette «emigrare» negli Stati Uniti, nei laboratori di Saint Louis. Andare all'estero, spiega, dovrebbe essere una scelta e invece spesso è una necessità. Tre mesi fa, ricevendo la laurea honoris causa a Torino, nella stessa università in cui, nel 1936, conseguì il dottorato in medicina, la senatrice a vita dedicò all'argomento l'intera lectio magistralis e si rivolse ripetutamente a Napolitano, che era ospite d'onore: «Signor presidente, aiuti i nostri giovani, i nostri ricercatori a rientrare in Italia». E disse anche cosa si dovrebbe fare: riorganizzare le istituzioni di ricerca, aumentare i finanziamenti, incoraggiare la sinergia università-centri di ricerca-industria. E, sottolineò, «è imperativo» fissare una rigorosa normativa per la valutazione oggettiva dei progetti da finanziare.
Napolitano ascoltò. La questione era già nel suo cuore. Da allora, in più occasioni, ha riproposto queste richieste visitando alcuni centri di ricerca di alta eccellenza.