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Gazzetta del Sud: La scuola va verso le maxi classi Cgil: libro bianco sulla sicurezza

Giovanni Avola: faremo il quadro istituto per istituto e lo consegneremo al prefetto

08/07/2010
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Gazzetta del Sud

Antonio Ingallina
La scuola ragusana pagherà un caro prezzo alle scelte del governo nazionale. I posti che andranno a perdersi in tutto il territorio provinciale sono 352. Il pesante bilancio avrebbe potuto essere meno gravoso se fossero state accettate le richieste dell'Ufficio scolastico provinciale, che aveva chiesto l'attivazione di quaranta classi in più nelle superiori per far fronte all'aumento di 435 alunni. L'Ufficio scolastico regionale, però, ha risposto picche. E così è rimasto immutato il personale che si ritroverà senza una cattedra, mentre le classi che andranno ad essere composte per il nuovo anno scolastico dovranno prevedere, giocoforza, 31-32 alunni ognuno. Con tutto ciò che ne consegue sotto l'aspetto didattico e, cosa ancora più rilevante, sotto il profilo della sicurezza, considerato che le aule sono sempre le stesse, commisurate per una popolazione di una ventina di alunni.
E' questo il quadro che la federazione scuola della Cgil ha dipinto ieri mattina, preannunciando drastiche prese di posizione per settembre, quando si tratterà di preparare il ritorno tra i banchi. Il periodo estivo sarà sfruttato per redigere una vera e propria mappa della sicurezza. «Prepareremo – ha annunciato il segretario generale della Cgil Giovanni Avola – un libro bianco che poi porteremo al prefetto, presidente della Provincia e sindaci, chiedendo loro di assumersi la responsabilità sulla sicurezza». In pratica, la Flc-Cgil predisporrà delle schede sistematiche di tutte le scuole, nelle quali inserirà ogni dettaglio su quanto fa sicurezza. Un aspetto di questa iniziativa riguarderà anche i dirigenti scolastici: «Per loro – ha aggiunto Avola – ci sono anche rischi di natura penale». Il segretario provinciale della Cgil ritiene che non ci siano altre strade per lanciare l'allarme su quanto potrà succedere: «Saremo costretti, nostro malgrado, a fare delle forzature in termini di coinvolgimento delle istituzioni perché non possiamo consentire che questo stato di cose continui».
A questo stato di cose si arriva a causa di una serie di riforme che, come rileva il segretario delle federazione della scuola, Salvatore Brullo, «ha devastato il settore scuola». Mentre la componente della segreteria Sabrina Avola avverte che questa manovra in atto «è penalizzante per i lavoratori della conoscenza. Dietro la riforma Gelmini c'è la manovra finanziaria che non tiene conto degli alunni».
Proprio il corpo docente è quello che, in atto, sta pagando il prezzo più elevato. I posti in meno in provincia sono, come detto 352, così ripartiti: 74 nella primaria; 96 nelle superiori; 32 nelle medie. A questi vanno aggiunto i 150 Ata. «E non parliamo dei precari – ha aggiunto Brullo – perché la situazione sarebbe ancora più grave». Questo stato di cose comporterà che molti docenti, che ritenevano di avere un posto garantito, alla ripresa delle lezioni potranno ritrovarsi a svolgere il loro lavoro in una sede assai distante dalla propria residenza. «Si tratta di gente – annota ancora Avola – che ha 55-60 anni e che si potrebbe ritrovare trasferito da Ispica ad Acate».
Proprio partendo da queste considerazioni e dopo aver dato atto al dirigente provinciale Cataldo Dinolfo di aver fatto il possibile per limitare i danni, la Cgil ha ritenuto necessario puntare l'attenzione sulla sicurezza, perché è questa che sarà messa a rischio quando si comporranno classi con più di trenta alunni. «Abbiamo – ha spiegato Avola – un interlocutore attento e garantista come il prefetto. Ed è a lui che consegneremo il nostro libro bianco. Quando lo avrà valutato deciderà come muoversi. Noi abbiamo il dovere morale e deontologico di investire la massima autorità».