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Gazzetta di Modena: Tempo pieno-bufala, e Fioroni inventa lo spezzatino di maestra

di Arturo Ghinelli

08/09/2007
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Gazzetta di Modena

Gli italiani hanno appreso dalla tv che, dopo le tabelline, nella scuola è stato ripristinato il Tempo Pieno, ma non è vero.
Le tabelline non se ne erano mai andate come ho detto ieri sera ai genitori delle classi prime,peccato che il Ministro non lo sapesse, avrebbe evitato la figura di colui che riporta il vecchio ordine costituito.
Sì perché ad aggravare la situazione che tv e giornali diffondano notizie prive di fondamento, questa volta, non è responsabilità loro ma del Ministro in prima persona: è lui che ha dichiarato il ritorno delle tabelline e del Tempo Pieno.
Per il Tempo Pieno bisogna leggere il testo ufficiale del decreto ministeriale,che recita: “Nei limiti della dotazione dell’organico di diritto determinata con decreto del Ministro della pubblica istruzione,con concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 22, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n.448”.
La legge citata è la finanziaria del governo Berlusconi e del Ministro Moratti il che significa che rispetto alle scelte effettuate nel corso della precedente legislatura non cambia assolutamente nulla.
Tradotto in parole semplici significa che il numero della classi a Tempo Pieno non può aumentare rispetto a quello già esistente.
Esattamente quello che è successo adesso nel mio Circolo tutto a Tempo Pieno, dove essendo aumentati i ragazzi iscritti abbiamo richiesto di istituire una classe in più a Tempo Pieno rispetto allo scorso anno.
Nell’organico di diritto ci hanno dato un solo insegnante in più per quella classe,nell’organico di fatto ci hanno dato la metà di una maestra.
Sì perché mentre la Moratti aveva fatto lo spezzatino del tempo scuola (27+3+10), il Ministro Fioroni, di concerto con Padoa Schioppa, ha introdotto una innovazione lo spezzatino di maestra.
La maestra fatta a pezzetti può fare 12 ore in una scuola e 12 ore in un’altra,dove pure però si aspettavano una maestra intera per coprire anche lì una classe a Tempo Pieno di nuova istituzione.
Adesso è affidato alla creatività dei docenti di ciascun Circolo di elaborare un progetto per cercare di riempire il buco lasciato scoperto,nel modo più indolore possibile perché per i bambini e per i genitori non cambi niente.
Tutto il costo dell’operazione peserà sulle spalle delle maestre,esattamente come successe alcuni anni fa regnante la Moratti.
Queste sono le certezze che abbiamo per il futuro del Tempo Pieno. Chiarezza nessuna, certezze poche e tutte negative, continuità molta.