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Gazzetta di Modena.Un ritorno al passato

L'OPINIONE UN RITORNO AL PASSATO VITTORIO EMILIANI Ma si fa, commenta crit...

28/05/2005
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L'OPINIONE
UN RITORNO AL PASSATO
VITTORIO EMILIANI


Ma si fa, commenta criticamente il primo testo di questa riforma Moratti. Adesso che il governo ha varato il testo che ridisegna il volto della nostra scuola superiore, continuo a pensarla negativamente. Non mi sottraggo ad un ricordo ostinato: nel dopoguerra, della mia V classe elementare appena in cinque preparammo l'esame di ammissione alla scuola media inferiore, per poi proseguire. Gli altri venticinque, e fra loro gli intelligenti erano parecchi, o tornavano a casa per essere avviati ad un lavoro di infima qualifica, oppure, nella migliore delle ipotesi, si sarebbero limitati ai corsi dell'Avviamento professionale. In fondo, la riforma Moratti riproduce un analogo schema: una scuola di serie A, cioè i Licei (che diventano otto), ed una scuola di serie B, gli Istituti professionali. I primi daranno un diploma riconosciuto e porteranno direttamente all'Università. I secondi saranno in realtà tagliati su misura per chi, finita la scuola, prenderà la via di un'attività lavorativa. Che avrà già alternato, in forma di stage, a quella didattica. Chi di questi ragazzi vorrà proseguire per l'Università, dovrà frequentare un anno integrativo. Con questa riforma, o controriforma, gli otto Licei, cioè il primo canale, rimangono, in modo ancor più codificato, calcificato direi, il luogo di formazione, socialmente privilegiato, della futura classe dirigente, mentre al secondo canale viene riservato un ruolo subalterno. Il ministro Moratti continua a ripetere che saranno possibili passaggi da un canale all'altro, e tuttavia qualche transito appare probabile, a prezzo di grandi sacrifici, dal secondo al primo, non viceversa. V'è dell'altro: lo sviluppo incessante delle tecnologie impone, per un loro aggiornato dominio, una base di cultura generale molto elevata sulla quale innestare continue rieducazioni. Possibili per gli studenti del primo canale e assai meno per quelli del secondo, di cultura generale più limitata. Secondo uno studio del Programme for International Student A le competenze matematiche degli studenti italiani sono, già oggi, inferiori alle medie internazionali e tale scarto negativo è determinato dagli allievi degli Istituti tecnici, nettamente più bassi nel punteggio di quelli dei Licei (474 contro 513). Cosa accadrà? Con ogni probabilità, i ceti medio-alti continueranno ad iscrivere i loro figli ai Licei e i ceti medio-bassi agli Istituti professionali, consolidando antiche ingiustizie e sprecando altri talenti.