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Gazzetta di Reggio-La rivolta degli insegnanti contro i test ministeriali

CGIL-SCUOLA La rivolta degli insegnanti contro i test ministeriali "I test ministeriali non sono obbligatori". Lo sostiene la Cgil-scuola, facendosi portavoce della protest...

16/04/2005
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Gazzetta di Reggio

CGIL-SCUOLA
La rivolta degli insegnanti contro i test ministeriali
"I test ministeriali non sono obbligatori".
Lo sostiene la Cgil-scuola, facendosi portavoce della protesta contro le prove inviate dal ministero dell'Istruzione per misurare l'efficacia dell'insegnamento e la capacità dei docenti.
"Esistono fondate motivazioni - spiega il sindacato - che inducono gli insegnanti a disobbedire, rifiutando di sottoporre i loro alunni a tali test".
Si tratta di questionari, a risposta multipla, spediti da Roma per accertare le conoscenze e le abilità acquisite dagli alunni.
Il collegio dei docenti della Bergonzi, la più grande e più nota scuola a tempo pieno di Reggio e della provincia, ha espresso un parere negativo su questo sistema.
A suo parere, esso non tiene conto della specificità dei singoli istituti, degli aspetti psico-affettivi e della presenza di alunni socialmente svantaggiati, mentre sarebbe discriminante verso i portatori di handicap.
I docenti, inoltre, temono che il ministero ne utilizzi i risultati per punire i docenti, attribuendo loro ogni responsabilità se gli scolari non sono abbastanza bravi.
"I test - sottolinea la Cgil - sono uno strumento discriminante, in quanto una scuola con utenza svantaggiata avrà un punteggio inferiore. Inoltre veicolano una cultura frammentata e nozionistica, nè si conosce l'uso che ne farà l'Invalsi. Le prove non sono anonime e ciò preoccupa genitori e docenti, che si chiedono in che modo influiranno sulle iscrizioni, sui finanziamenti e forse sulla loro futura carriera". (l.s.)