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Gazzetta di Reggio-Scuola come una merce Cosa farà l'Unione?

Scuola come una merce Cosa farà l'Unione? L'astensionismo, quello di sinistra, lo riconquisterà al voto Berlusconi e la sua gang. Pur in assenza del trascinamento dei loro leader, ...

13/10/2005
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Gazzetta di Reggio

Scuola come una merce Cosa farà l'Unione?
L'astensionismo, quello di sinistra, lo riconquisterà al voto Berlusconi e la sua gang. Pur in assenza del trascinamento dei loro leader, non c'è elettore di sinistra che, dopo quattro anni di soprusi d'ogni tipo, possa restarsene a casa disertando i seggi. Mai come prima, la prossima sarà un'elezione-liberazione.
Da operatore della scuola, manco a dirlo precario, non vedo l'ora di liberarmi di questa destra volgare, incolta ed incapace. La d-istruzione dell'era Moratti è stata attuata con accanimento dal suo dicastero e teorizzata dalla sua riforma, quella che prevede una scuola con ridotte quantità e nessuna qualità. Per gli insegnanti ha cancellato le priorità acquisite negli anni, unificando le fasce delle graduatorie; ha sottovalutato il servizio e sopravvalutato i titoli acquistati in quell'emporio di privilegi al quale s'è ridotta l'università; ha etichettato come eccellente ciò che non aveva selezione né in entrata né in uscita, ma solo il prezzo economico più alto; ha falcidiato aule, cattedre e tempo scuola; ha dirottato risorse dalla scuola statale ai diplomifici; ha creato circa 60mila nuovi precari attraverso percorsi abilitativi istituiti per compiacere le lobby universitarie e foraggiare gli atenei; ha incentivato il cannibalismo professionale, dapprima, obbligando gli insegnanti in ruolo al full time e spingendoli, poi, allo straordinario che sottrae anche gli spezzoni orari ai precari.
Le primarie, l'hanno detto tutti, non servono a contrapporre i leader tra loro, ma a far emergere le proposte. Bene. Ma quali sono le proposte dell'Unione per l'istruzione? Quella di chi sostiene che le riforme della scuola non si fanno ad ogni cambio di maggioranza o quella che rigetta in toto i deliri revisionistici della Moratti?
Gianfranco Pignatelli