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Gazzetta di Reggio: Tutti sui banchi, ma i problemi non mancano

Dal precariato ai docenti distaccati dall’insegnamento ma regolarmente pagati

15/09/2006
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Gazzetta di Reggio

Nonostante le recenti immissioni in ruolo i supplenti sono notevolmente aumentati in provincia soprattutto nel sostegno agli handicappati
E’ iniziato ieri il nuovo anno scolastico, e i problemi ancora una volta non mancano. Nella nostra provincia per esempio sono alcune decine i docenti delle scuole elementari, medie e superiori, distaccati dall’insegnamento ma regolarmente pagati dallo stato. In tutta l’Italia se ne contano circa ventimila. Il nuovo ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ne ha parlato come di un situazione grave e intollerabile, da risolvere in breve tempo o con il licenziamento o con il ritorno sulle cattedre.
Roberto Bussetti, segretario provinciale della Cgil-scuola, contesta la sfuriata del ministro, che ha provocato molte reazioni negative e allarme da parte dei diretti interessati: «In realtà - spiega - Fioroni ha messo insieme due tipologie di distacchi. Vi sono da un lato i docenti distaccati presso le università o gli istituti regionali Irre, dall’altro quelli giudicati inidonei all’insegnamento». La spada di Damocle del licenziamento pende solo su questi ultimi. Sono professori e maestri affetti da patologie tipicamente professionali. Alcuni hanno subito danni alle corde vocali a forza di sgolarsi con gli alunni. Altri accusano disturbi di nervi. Una legge finanziaria di alcuni anni fa prevedeva che fossero collocati fuori ruolo e utilizzati nelle biblioteche o nelle segreterie scolastiche con lo stesso stipendio e con l’orario d’ufficio di 36 ore settimanali. Spetta ad apposite commissioni mediche stabilire se l’inidoneità è temporanea o permanente. Nel primo caso i distaccati sono sottoposti, dopo uno o due anni, a nuova visita. Nel secondo il distacco è definitivo.
«La legge - precisa Bussetti - stabiliva che, entro cinque anni, lo stato offrisse loro occasioni d’impiego alternative in altre amministrazioni pubbliche, avvalendosi della mobilità intercompartimentale. Se non avessero accettato le proposte, gli inidonei sarebbero stati licenziati. Il fatto è che i cinque anni sono trascorsi senza che venissero avanzate offerte di riconversione in altri impieghi tramite appositi corsi. Nel frattempo alcuni di loro hanno svolto un servizio importante, facendo funzionare le biblioteche delle scuole superiori, per le quali non erano previste figure specifiche. Ora propongono che la loro mansione sia riconosciuta dai contratti di lavoro».
Un altro problema è il precariato. Nonostante le recenti immissioni in ruolo, il numero dei supplenti è aumentato, particolarmente nel sostegno agli handicappati, alle elementari e alle superiori. Nella nostra provincia, infatti, i posti disponibili sono cresciuti, sia a causa dell’immigrazione e della ripresa delle nascite, sia per la corsa alla pensione. (l.s.)