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Gazzetta di Reggio-Una riforma che ignora le esigenze della scuola

L'INTERVENTO UNA RIFORMA CHE IGNORA LE ESIGENZE DELLA SCUOLA Intendiamo esprimere...

03/06/2005
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Gazzetta di Reggio

L'INTERVENTO
UNA RIFORMA CHE IGNORA LE ESIGENZE DELLA SCUOLA


Intendiamo esprimere la nostra più totale contrarietà al decreto approvato il 27 maggio dal Consiglio dei ministri. Il nostro dissenso alla cosiddetta riforma Moratti riguarda innanzitutto, ma non solo, il metodo: alla redazione del testo non ha infatti partecipato alcun soggetto tra quelli ai quali lo stesso ministro Moratti, nell'incontro del 13 gennaio, aveva garantito l'attuazione di un percorso frutto di un continuo confronto. Al contrario - nonostante la mobilitazione delle scuole e dei sindacati, i pronunciamenti contrari di centinaia di collegi docenti e le opposizioni di tante categorie di lavoratori del settore- si è registrata una precisa volontà di accelerazione dell'iter di approvazione di questa riforma, ignorando i tanti inviti alla riflessione giunti da buona parte del mondo scolastico. Nel merito, occorre precisare che questa riforma rappresenta un reale passo indietro per il nostro Paese, che dovrà fare i conti con una pesante penalizzazione della istruzione professionale (ora affidata completamente alle Regioni) rispetto ai percorsi liceali. Nonostante per mesi si sia sostenuto il contrario, la nuova scuola italiana procederà con questi due ben distinti sistemi. Da una parte la formazione professionale, che il decreto liquida con poche e generiche indicazioni, con il risultato che finiremo per trovarci di fronte a venti sistemi regionali differenti fra loro. Il rischio, evidente, è quello di pesanti differenziazioni nei livelli di preparazione, che deriveranno necessariamente dalle diverse esigenze espresse dai singoli tessuti regionali. Dall'altra parte il sistema liceale, che invece sarà regolamentato a livello nazionale e per il quale già è possibile prevedere tagli di ore di insegnamento, di discipline e di attività nei laboratori. Invitiamo pertanto il ministro Moratti a una pausa di riflessione e a un più attento ascolto delle esigenze espresse da più parti. Perché una riforma non è degna di questo nome se viene imposta ignorando le istanze di larga parte del Paese.
Iuna Sassi Gianluca Chierici assessori all'Istruzione di Comune e Provincia