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Gazzettino-I finanziamenti per la didattica finiscono in... spazzatura

LE SCUOLE DEVONO PAGARE CON I PROPRI SOLDI LA TASSA PER L'ASPORTO RIFIUTI I finanziamenti per la didattica finiscono in... spazzatura Il rischio è che i finanziamenti per la didattica ...

06/06/2004
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Il Gazzettino

LE SCUOLE DEVONO PAGARE CON I PROPRI SOLDI LA TASSA PER L'ASPORTO RIFIUTI
I finanziamenti per la didattica finiscono in... spazzatura
Il rischio è che i finanziamenti per la didattica finiscano in... spazzatura. Per evitare di trovarsi di fronte al pignoramento dei computer, le scuole medie Mameli prima e Vivaldi poi hanno dovuto attingere alle casse dell'istituto per saldare i conti. Sulla sedia degli imputati la Tarsu, la tassa sull'asporto dei rifiuti, accusata di lasciare le scuole in braghe di tela. "A causa del mancato pagamento della Tarsu dal 2002 ad oggi, la Vivaldi - scrive il dirigente scolastico Guido De Eccher in una lettera ai genitori degli iscritti, ai docenti e al personale Ata - deve ancora onorare un debito che ammonta ad oltre 10mila euro, per il quale ha avuto un'ingiunzione di pagamento da parte di Aps. L'altra scuola di Padova che ha lo stesso problema ha già ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario per il sequestro dei beni, in pratica i pc". Il preside ricorda che la rimozione dei rifiuti per le scuole è a carico dello Stato "ma finora sono arrivati dalla Direzione regionale solo 992 euro per il 2002 e nulla più".
Molti istituti hanno pagato, ma lo hanno fatto con denaro che era destinato ad altro. "Il Consiglio d'Istituto della Vivaldi ha espresso parere negativo - continua il preside - riguardo l'utilizzo di fondi provenienti dal Comune di Padova per questo scopo, come anche di quelli provenienti dal contributo dei genitori, il cui aumento, deliberato dal Consiglio d'Istituto, non è finalizzato al pagamento della tassa in questione ma a sostenere l'attività didattica in un periodo di continui tagli. Tuttavia come dirigente scolastico, data l'emergenza che il Consiglio d'Istituto non poteva prevedere, ho il dovere di evitare alla scuola il danno del sequestro dei computer, che bloccherebbe parte dell'attività didattica e di quella degli uffici. Inoltre vorrei risparmiare ai ragazzi lo spettacolo degli operai che portano via i pc, magari mentre ci stanno lavorando. Trovo indecente che una scuola debba subire questo affronto".

Consultato il dirigente del Centro servizi amministrativi (ex Provveditorato), il preside ha deciso di provvedere all'anticipo di cassa e di pagare in tempo utile. "E' superfluo sottolineare che sottrarre 10.335 euro, più quelli relativi all'anno in corso (circa 5.500 di cui almeno una parte, sembra, arriverà dalla Direzione scolastica regionale) alla gestione della scuola, avrà delle pesanti conseguenze per il 2005. Tutti devono sapere che il contributo dello Stato per il funzionamento (e quindi anche per la Tarsu) ammonta a meno di 6.000 euro". Come fare, dunque, per evitare che i bilanci scolastici siano in rosso a causa dei rifiuti? Una soluzione la suggerisce Paolo Damberger dell'Ufficio scolastico regionale: "Bisognerebbe stipulare delle convenzioni tra le scuole e le società erogatrici del servizio in modo da calmierare i prezzi, trovando un accordo per far pagare agli istituti cifre convenzionali, simboliche. Pertanto auspico che gli attori coinvolti in questa problematica si riuniscano attorno ad un tavolo per trovare un'intesa: non si può andare avanti a pignoramenti".

Federica Cappellato