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Gazzettino-I "prof" adottano la storia alternativa

I "prof" adottano la storia alternativa In molti casi gli insegnanti della provincia non scelgono i libri indicati dal Ministero dell'Istruzione Nelle scuole friulane è scoppiata la "guerra" ...

02/06/2004
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Il Gazzettino

I "prof" adottano la storia alternativa
In molti casi gli insegnanti della provincia non scelgono i libri indicati dal Ministero dell'Istruzione
Nelle scuole friulane è scoppiata la "guerra" dei sussidiari. Una rivolta sotto traccia, consumata nei collegi docenti di elementari e medie, alle prese con l'adozione dei libri di testo per il prossimo anno. A scatenare il "malcontento" di maestri e professori, i testi scolastici "riformati" secondo le indicazionimorattiane, giudicati "superficiali" e "raffazzonati". Ma il nocciolo duro della contestazione riguarda il principio su cui si basano: quei "nuovi programmi che - ricorda Antonio Luongo (Cgil) - sono ancora formalmente inesistenti, perchè non assunti con legge". Ed ecco allora che la ribellione degli insegnanti "disobbedienti" brandisce l'arma del rifiuto: no ai nuovi testi, sì ai vecchi libri, o a materiali alternativi, consentiti dalla norma. In questa direzione si sono mossi alcuni maestri della direzione didattica di San Daniele. Come spiega il preside Gino Marco Pascolini, "ci sono state una decina di classi che hanno provveduto o ad adottare i vecchi libri pre-riforma o a non accettare le integrazioni, sostituendole con materiale alternativo, come collane di libricini di storia o sussidi didattici multimediali, tipo cassette e cd. Fra i docenti c'è stato un po' di malcontento per l'accelerazione che si è voluta dare all'attuazione della riforma". Anche al comprensivo di Ajello l'opposizionesoft contro il nuovo che avanza ha premiato i vecchi libri. "Alle medie - dice il dirigente Bruno Lasca - le nuove adozioni hanno riguardato solo un'antologia di italiano. Per il resto, i docenti hanno confermato i testi già in uso. Questo testimonia il malcontento degli insegnanti verso le indicazioni ministeriali, malcontento che è stato esplicitato. Anche alle elementari l'adozione dei nuovi libri ha destato perplessità, perché per molti sono un po' raffazzonati". Certo, anche ad Ajello è arrivata la lettera della direzione regionale che, su input del ministro, invita i docenti a restare nei ranghi, "ma riteniamo che, visto che c'è la libertà di insegnamento, non c'è nulla che ci costringa ad adottare i nuovi testi". Anche al comprensivo di Tavagnacco gli insegnanti avrebbero voluto tenersi le vecchie edizioni, perché, spiega la preside Gloria Aita, "molti ritengono che i nuovi testi non siano adeguati agli obiettivi e soprattutto agli alunni. Per questo alcuni hanno chiesto di mantenere le edizioni precedenti, ma non è stato possibile perché non si trovano sul mercato. Hanno adottato i nuovi, ma lo hanno fatto poco volentieri". Il motivo di tale bocciatura? I contenuti dei nuovi "pseudosussidiari", che, dice la maestra Teresa Ermacora di Feletto, "per le classi terze sono troppo semplificati, troppo in pillole: in un unico testo hanno accorpato italiano, storia e geografia". Ma anche i costi. Come spiega Giuliana Flamia, insegnante a Paularo, "quasi tutti i nuovi libri di inglese prevedono uno sdoppiamento fra lostudent book, rimborsato dallo Stato, e l'eserciziario, che invece è a pagamento, al prezzo di 4 o 5 euro. Non è un testo obbligatorio, ma è indispensabile e quindi le famiglie sono quasi obbligate a comprarlo. Per questo, cercando su Internet le edizioni disponibili, ho scelto di adottare i vecchi testi, in un unico volume, senza spese in più per i genitori". Quanto su questa "levata di scudi" abbia pesato la lettera dell'assessore regionale Roberto Antonaz, che invitava i presidi friulani a prendersi "una pausa di riflessione" prima di applicare la riforma, non è dato sapere. Certo è che quella missiva ha lasciato il segno. "L'ho trovata coraggiosa - dice Tiziana Cavedoni, dirigente a Campoformido -. Si può condividerla o meno, ma è la prima volta che nel mondo della scuola si legge una presa di posizione così chiara e onesta".
Camilla De Mori