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Gazzettino-Nomine rinviate, presidi in rivolta

Nomine rinviate, presidi in rivolta Molti diserteranno il summit del 18. E nelle scuole montane si teme di non poter aprire i battenti "È ladébâcle". Parola di preside. Nel domino di rinvii...

12/08/2004
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Il Gazzettino

Nomine rinviate, presidi in rivolta
Molti diserteranno il summit del 18. E nelle scuole montane si teme di non poter aprire i battenti
"È ladébâcle". Parola di preside. Nel domino di rinvii di graduatorie e nomine, deciso dalla dirigente del Csa di Udine Daniela Beltrame, i capi di istituto friulani non sembrano tutti propensi a proferire un placido "Obbedisco". Anzi. Chiamati a raccolta da Beltrame alfotofinish per la conferenza di servizio del prossimo 18 agosto che definirà il calendario delle operazioni di supplenza (slittate, per i docenti delle permanenti, ai primi giorni di settembre), nonché le scuole polo incaricate di farle, molti dirigenti già si preparano a "marinare" l'appuntamento "causa ferie". E altri puntano i piedi: per fare da punto di riferimento per gli altri istituti, non bastano tanti complimenti, ci vogliono anche "bonus" in denaro. E in montagna è la rivolta. In scuole dove più della metà dei prof sono supplenti, la paura è quella di non poter aprire le aule a inizio anno. La speranza di tutti è che il ministero elabori velocemente le graduatorie.LA DISERZIONE -Il rischio che la mega-conferenza degli 86 presidi della provincia si trasformi in una riunione per pochi intimi (o per molti vicari) è concreto. E mica per cattiva volontà. È che, a tre giorni dal ferragosto, molti dirigenti saranno sul bagnasciuga oppure sulle vette montane. Se, al momento, sono lontani da Udine alcuni presidi delle scuole che ospiteranno le nomine (vedi Uccellis e Copernico), altri già sono pronti alla diserzione. Senza rimorsi. Come Pasquale D'Avolio, dell'Andis ("Non ci sarò, perché sono in vacanza. E come me tanti altri. Potevano decidersi prima") o come Giorgio Milan (Cervignano): "Non ci andrò perché devo ancora esaurire le ferie del 2003". Gloria Aita è lapidaria: "La data scelta è ostica per tutti".LA CAMPANELLA -Con i supplenti nominati a settembre, molti presidi dovranno rivedere la data d'inizio delle lezioni. Come Di Castri (Marinelli), che, con il collegio docenti, voleva anticipare l'apertura a inizio settembre, "ma penso non sia l'anno adatto". IL NODO-MONTAGNA - La vera "débâcle", come la chiama D'Avolio, è tutta per le scuole montane. "A Paularo ho 4 docenti di ruolo su 20. Con la nomina dei supplenti a settembre, rischio di iniziare l'anno senza insegnanti in classe e come me molti presidi della montagna. Ma rischiamo anche di partire tutti senza una preparazione adeguata sulla riforma Moratti: come si fa a formare i docenti se i docenti ancora non ci sono? Davanti a questo caos è normale che molti chiedano la chiamata diretta da parte dei presidi".
COMPENSI - Più che un onore è un onere. "E sottopagato". Il preside di una scuola udinese storce il naso. "Fare da scuola polo non può essere uno scaricabarile. Devono darci fondi adeguati per compensare il lavoro in più delle segreterie e dei bidelli". E magari anche un bonus per i presidi referenti, visto che, ricorda Milan, finora è poco più di un "contentino": "L'anno scorso per 10 giorni di lavoro sulle supplenze, ho percepito 200 euro lordi in più. Se vogliamo che i presidi diventino manager bisogna valutare bene il loro lavoro". Di Castri, dell'Anp, si impunta: "Alla riunione concorderemo i fondi aggiuntivi da dare alle scuole polo. Anche se la nostra vera preoccupazione è che si riesca a iniziare bene l'anno. Con tutti i docenti in classe".Camilla De Mori

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