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Gazzettino-Non si insegua la riforma ideale ma si realizzi

SCUOLA Non si insegua la riforma ideale ma si realizzi una riforma perfettibile Egregio Direttore, il disegno di legge del Ministro Moratti per la riforma della scuola è il 34° di una lunga ...

26/08/2002
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Il Gazzettino

SCUOLA
Non si insegua la riforma ideale ma si realizzi
una riforma perfettibile

Egregio Direttore,

il disegno di legge del Ministro Moratti per la riforma della scuola è il 34° di una lunga serie di iniziative andate a vuoto nel dopoguerra per modificare, in particolare, gli assetti dell'istruzione secondaria di 2. grado. Alcuni cambiamenti registrati nelle strutture formative sono stati prodotti dalla forza della realtà, per effetto delle sperimentazioni attivate dai decreti delegati del 1974 ed anche per via amministrativa (i programmi dell'istruzione professionale). Manca il riordino sistematico capace di aggiornare gli assetti strutturali ideati da Gentile 80 anni fa, raccordando gli indirizzi con la scuola di base diventata di massa e con l'Università, deputata anch'essa ad accogliere grandi quantità di studenti.

Le riforme scolastiche nei Paesi di solida tradizione democratica vengono approvate con larghissima maggioranza. Il recente provvedimento presentato negli Usa da Bush è stato approvato con il consenso dei democratici. Ma anche la Ley Organica spagnola, la Loi d'Orientation francese, la Education Reform Act inglese hanno trovato convergenti maggioranza ed opposizione, in Italia invece la litigiosità supera ogni livello quando si parla di scuola e sembra che le posizioni, dopo tante discussioni, si stiano addirittura radicalizzando non solo fra la maggioranza e l'opposizione, ma anche all'interno degli stessi schieramenti. Giova infatti ricordare che il governo di centro-sinistra ottenne la delega per la riforma dei cicli con solo 273 deputati su 630: l'estrema sinistra votò contro ed il provvedimento fu approvato per l'abbandono dell'aula di gran parte del centro-destra. Ora la nuova maggioranza sembra avere i numeri sufficienti, dopo gli Stati Generali del dicembre 2001, per dare il via libera alla riforma; i tempi però sono nuovamente slittati alla continua ricerca di riforme ideali. E così, anziché puntare alla realizzazione di riforme perfettibili, condivise e necessarie, si continua a rinviare la risposta ad una domanda educativa individuale e collettiva di crescente complessità.

Sembra davvero che la politica si culli "in una vana retorica della formazione", in cui, ad una sostanziale vacuità e genericità delle affermazioni e degli obiettivi, si cumula un'inconsistente capacità di modificare "un sistema costoso e scarsamente efficiente" e sicuramente inadeguato al tempo che ci è dato vivere.

Enzo Martinelli

Direttore generale del Veneto, Ministero dell'Istruzione