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Gazzettino-Rovigo-Sostegno, è allarme

SCUOLA Sostegno, è allarme Scarsa attenzione per i 10mila studenti con handicap Adria (G.Fr.) È un vero e proprio grido d'allarme quello lanciato dal Centro territoriale per l'integrazione ...

06/07/2005
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Il Gazzettino

SCUOLA Sostegno, è allarme
Scarsa attenzione per i 10mila studenti con handicap
Adria
(G.Fr.) È un vero e proprio grido d'allarme quello lanciato dal Centro territoriale per l'integrazione delle disabilità del distretto scolastico di Adria. Durante una riunione cui erano presenti le famiglie delle persone con handicap, i rappresentanti del mondo scolastico, dell'Ulss 19, azienda socio-sanitaria competente per territorio, e le rappresentanze dei Comuni interessati, ci si è interrogati sul grado di attenzione e di concreta solidarietà civile che riesce a ottenere il mondo della disabilità nella nostra zona e in particolare a scuola. Significativi alcuni dati emersi dall'incontro, che non hanno bisogno di alcun commento. Nel Veneto vivono 10.169 famiglie con figli disabili certificati che frequentano le scuole dell'obbligo. Nell'intero territorio italiano la media degli insegnanti di sostegno è di un docente ogni 101 allievi. La regione più attenta sembra essere la Sicilia con un insegnante ogni 80 allievi, mentre per quanto riguarda il Veneto c'è un insegnante ogni 122 allievi. I dati della nostra regione parlano di circa 1000 posti di sostegno in meno rispetto alla media. Secondo il Centro territoriale di integrazione è del tutto evidente "quale disagio vivano la scuola e le famiglie. Gli indicatori inerenti la disabilità sono in tutto il mondo segno del grado di evoluzione sociale. In Veneto, da questo punto di vista, pare di non vivere nel Nord-Est avanzato bensì in qualche angolo sottosviluppato. Si chiede pertanto che le istituzioni valutino che cosa si potrebbe fare di più per il mondo della disabilità". E concludono al Centro: "Se è difficile per tutti affrontare un periodo di crisi economica e sociale, sicuramente è ancora più diffìcile per le persone con handicap e per le loro famiglie. Nella scuola questi ragazzi trascorrono un terzo della loro giornata attiva e forse potremmo fare in modo che questo tempo non si trasformi in una sofferenza in più per loro e per gli altri".