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Gazzettino-Scelte senza regole sul tempo pieno

Scelte senza regole sul tempo pieno Le scuole friulane stanno chiedendo alle famiglie di scegliere la formula didattica ma mancano direttive Il tempo flessibile per elementari e medie? Un romp...

24/02/2004
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Il Gazzettino

Scelte senza regole sul tempo pieno
Le scuole friulane stanno chiedendo alle famiglie di scegliere la formula didattica ma mancano direttive
Il tempo flessibile per elementari e medie? Un rompicapo a risposta aperta, senza certezze né regole. C'è, sì, un decreto legislativo che stabilisce che siano le famiglie a decidere quante ore far seguire ai propri figli e con quali attività. Ma manca una circolare esplicativa che dica alle scuole "come" organizzare le ore opzionali da sottoporre al vaglio dei genitori e, soprattutto, manca la definizione degli organici, tassello indispensabile perché gli istituti sappiano su quanti docenti possono contare per riempire di contenuti il tempo pieno.
Eppure quegli organici dovranno essere definiti, a primavera inoltrata, proprio sulla base delle scelte delle famiglie. Il classico caso del "cane che si morde la coda", come dice Pasquale D'Avolio, referente dell'Andis, l'associazione che per oggi, alle 11, alla Tiepolo ha indetto un incontro "chiarificatore" per presidi dubbiosi. In mancanza di istruzioni precise da parte del ministero, ognuno risolve il rebus a modo suo. C'è chi, come Antonio Colussi, del primo circolo udinese, ha già spedito ai genitori una lettera, invitandoli a scegliere fra due percorsi, quello "secco" da 27 e e quello "pieno" da 30 ore, con tre ore opzionali "per il potenziamento dell'area linguistico-espressiva e dell'area logico-scientifica". Nessun dubbio di sorta. Secondo lui, "il decreto parla chiaro". Non si nasconde i nodi ancora irrisolti, invece, D'Avolio, preside a Paularo, che pure ha avviato lo stesso "censimento" fra le famiglie delle prime: "Ho la massima comprensione per i genitori che non hanno risposto alla mia lettera. "Ci chiedete di scegliere se vogliamo 27 o 30 ore ma non ci dite cosa ci metterete dentro", mi hanno detto. Prima, i collegi docenti dovrebbero individuare le attività per le ore opzionali, poi i genitori dovrebbero decidere "quale" tempo scegliere per i propri figli. Ma, anche così, le possibilità che la scuola offre restano solo teoriche fino a quando non conosceremo gli organici".

Resta "sconcertato" Antonio Luongo (Cgil): "I dirigenti operano come se la riforma già ci fosse, ma la riforma non c'è. È prematuro chiedere ai genitori di scegliere su un tempo scuola che non si sa ancora cosa possa essere". E, difatti, fra i presidi, c'è chi ha deciso di avanzare coi piedi di piombo. Nessun "censimento" avviato al 4. circolo udinese ("Aspettiamo di avere le idee più chiare", spiega la dirigente Romanin) e neppure al comprensivo di Pagnacco, retto da Stefano Stefanel: "Abbiamo iniziato una serie di incontri con le famiglie. Quando avremo raccolto tutti i pareri, chiederemo ai genitori di scegliere fra le varie possibilità. Ma faremo opzionare solo le ore, non le attività". Il motivo? "Una volta che la famiglia ha scelto un'opzione, la scuola è obbligata a dargliela". Chi rischia di non raccapezzarsi più sono le famiglie, come spiega Edi Toaldo Baron, presidente del forum regionale dei genitori: "I genitori sono confusi. È difficilissimo scegliere a scatola chiusa. Noi consigliamo alle famiglie di trovare una strada comune nella richiesta delle ore, per cercare di mantenere almeno l'attuale tempo scuola".

Camilla De Mori


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