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Gazzettino-Scuola, no all'autonomia in bolletta

Dopo leggere, scrivere e far di conto la Scuola deve insegnare anche il linguaggio audiovisivo, nell'ambito di un'autonomia didattica e organizzativa sempre più definita. È il concetto di fondo ap...

26/05/2004
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Il Gazzettino

Dopo leggere, scrivere e far di conto la Scuola deve insegnare anche il linguaggio audiovisivo, nell'ambito di un'autonomia didattica e organizzativa sempre più definita. È il concetto di fondo approfondito, ieri pomeriggio, nell'auditorium della sede pordenonese della Regione, dai relatori che hanno partecipato al convegno sul tema, presieduto da Bruno Forte, della Direzione scolastica regionale. All'incontro non ha purtoppo preso parte l'assessore regionale all'istruzione Roberto Antonaz, a causa di un lieve malore che ha richiesto il ricovero ospedaliero.
Punto di partenza, dopo la breve introduzione di Luca Giuliani (Cineteca del Friuli), è la richiesta, espressa dal mondo della cultura, della scuola e dell'associazionismo, di introdurre tra le tradizionali discipline scolastiche lo studio dei linguaggi audiovisivi. "La scuola è il luogo ideale per l'approfondimento di questa materia, oltre che degli alfabeti scritti e parlati - ha detto tra l'altro Sergio Chiarotto, presidente dell'Associazione provinciale dirigenti - perché consente di sviluppare una coscienza critica, aiuta a ragionare e a educare i giovani. A una condizione: che si lavori non tanto per le scuole, ma con le scuole, perché queste ultime hanno l'obbligo di progettare, ma necessitano di risorse". Che cosa manca alla scuola? Chiarotto è stato immediato: "Non tanto una norma che introduca lo studio dei linguaggi visivi, quanto piuttosto una legge regionale per l'autonomia scolastica. Insomma, più soldi ai docenti che dedicano anima e corpo alle attività aggiuntive. Gli insegnanti sono una risorsa che va valorizzata e potenziata".Senza dimenticare la riorganizzazione mentale del modo di fare scuola, ha però fatto notare Forte: "La ri-alfabetizzazione in chiave multimediale necessità di una formazione attenta del corpo docente. Dopo aver rimesso mano alla legge sul diritto allo studio, è indispensabile rivedere la struttura organizzativa e mentale della scuola, affinché l'autonomia didattica assuma un ruolo centrale. Non si deve mutare gli assetti, bensì il modo di fare scuola". Ruolo propulsore in questa direzione viene dal mondo della cultura e in particolare dell'associazionismo, come hanno testimoniato i rappresentati di Cinemazero, da sempre in prima linea nell'educazione, nell'insegnamento e nella diffusione della cultura cinematografica, evidenziato anche dal consigliere regionale Piero Colussi.

Alessandra Betto