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Gazzettino-Scuole in bolletta sull'orlo del collasso

Scuole in bolletta sull'orlo del collasso Il sindacato: "Dal ministero fondi tagliati del 20 per cento. Aumenteranno le tasse scolastiche" Scuole sull'orlo della bancarotta. Un ritornello che ...

15/10/2004
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Il Gazzettino

Scuole in bolletta sull'orlo del collasso
Il sindacato: "Dal ministero fondi tagliati del 20 per cento. Aumenteranno le tasse scolastiche"
Scuole sull'orlo della bancarotta. Un ritornello che si ripete ogni anno. Ma questa volta, denuncia la Cgil, è anche peggio. "Abbiamo stimato- dice Antonio Luongo - che le 207 scuole della regione l'ultimo anno hanno dovuto sostenere spese per circa 6 milioni di euro e hanno ricevuto dallo Stato solo 4 milioni (il 20\% in meno rispetto all'anno prima). Il comportamento degli istituti è obbligato: da una parte tentare di ridurre le spese (risparmiare su carta, telefono, pulizie), dall'altra tentare di aumentare le entrate, incrementando le tasse scolastiche e i contributi delle famiglie e chiedendo soldi agli enti locali. Altrimenti, avrebbero tutte i libri contabili in tribunale".Dallo Stato arrivano solo briciole. 1 milione di euro (in media 4830 euro a scuola) per la tassa di smaltimento rifiuti, "un'imposta che nelle direzioni didattiche assorbe fino all'80\% del finanziamento statale. Molte scuole sono morose, oppure sono gli stessi Comuni a coprire l'imposta con un finanziamento ad hoc!". E se la tariffa di igiene ambientale sta "strangolando" le superiori udinesi, costrette a pagare bollette lievitate di migliaia di euro (al Sello hanno dovuto aumentare le tasse), ci sono scuole, come il comprensivo di Paularo, dove la spesa è di 6mila euro, "il 120\% del contributo ministeriale". E qualcuno, come il preside Milan a Palmanova dice: "Finirà che anche le scuole dell'obbligo dovranno chiedere una "tassa" di 15 euro ad alunno!". Per carta, fotocopie, telefono e indennità di missione, la direzione ha erogato 1 milione 530mila euro, 7391 a istituto. Assolutamente insufficienti, dice Luongo. E poi c'è la spesa per i revisori dei conti: le scuole sono costrette a pagare di tasca propria per farsi passare ai raggi X i bilanci. "I fondi statali sono di 470 mila euro, 2.270 euro a scuola. Ciascuno dei circa 200 revisori è costato in media 2.350 euro per 9 giorni di lavoro. C'è una distorsione: di questi 470 mila euro solo 313 sono stati erogati per compensi, 157mila hanno saldato rimborsi spese di viaggio, vitto, alloggio".E i più "cari" sono i revisori "ministeriali", "che costano 103mila euro per i compensi e 97mila per i rimborsi spese", dice Luongo, che lamenta "sprechi e disfunzioni". Punto dolente anche gli stage dei professionali (che ieri hanno avuto un summit allo Stringher), che costano ben più dei 7mila euro per classe (1 milione in tutta la regione) erogati dal Miur: non per nulla 4 anni fa erano più del doppio, 15mila. Inevitabile la conclusione: "Per contrastare la politica del governo, il personale sciopererà per un'ora il 20 ottobre e per l'intera giornata il 15 novembre".Camilla De Mori