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Genitori e docenti contro i tagli alla scuola

Roma

04/05/2011
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Il Messaggero

di FRANCESCA FILIPPI

Meno classi a tempo pieno, tagli alle cattedre e agli insegnanti di sostegno, affollamento delle aule, eliminazione di laboratori, campi scuola e attività didattiche: «Gelmini sa solo fare tagli e ri-tagli. Fermiamola». C’erano genitori, prof e precari ieri pomeriggio al presidio di protesta davanti all’Ufficio scolastico regionale: oltre 100 persone. I Coordinamenti delle scuole romane si sono dati appuntamento in via Pianciani (chiusa al traffico) per manifestare contro i nuovi tagli. Nel pomeriggio il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha spiegato: «E’ una vera emergenza. I tagli ai finanziamenti per le scuole di Roma e provincia hanno prodotto un quadro generale che ci preoccupa moltissimo. Invierò una richiesta formale ai ministri Gelmini e Sacconi per chiedere un passo indietro».
Replica il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Maddalena Novelli: «Nell’anno scolastico 2011-12 gli alunni che fruiranno del tempo pieno saranno il 61,78% della totalità degli alunni, mentre nell’anno scolastico 2010-11 sono il 61,55%. Pertanto nel prossimo anno scolastico usufruiranno del tempo pieno ulteriori 1.423 alunni, pari a +0,23%. La razionalizzazione degli organici nella scuola primaria in tutta la provincia di Roma assomma, calcolando i 448 posti resi liberi dai pensionamenti, a 272 posti e non 1.000 come riportato dalla stampa».
Non la pensano così gli organizzatori della protesta di ieri. «Le aule dovrebbero avere al massimo 22 alunni invece si arriva a classi con ventotto studenti, compresi i disabili, per di più senza l’insegnante di sostegno. Siamo tornati indietro di cinquant’anni», dice Nadia Ferretti, 58 anni, professoressa della Iqbal Masih, scuola del 26° circolo didattico del Casilino. Denuncia Anna Fedeli, della Flc Cgil Roma: «Solo nel Lazio dal primo settembre i tagli riguarderanno 3.613 lavoratori ovvero 2.113 insegnanti delle scuole primarie e secondarie e 1.500 del personale Ata che dall’autunno finiranno in mezzo alla strada».