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Giannini: test di Medicina addio, a luglio nuove regole

Sempre ieri Giannini ha spiegato di voler avere per fine luglio pure «la proposta per un nuovo contratto

21/05/2014
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l'Unità

Poche ore e l’esultanza si diffonde sul web. «È una nostra grande vittoria», così gli studenti accolgono l’annuncio del ministro di Istruzione e Università, Stefania Giannini: addio al test di ingresso a numero chiuso per Medicina e Odontoiatria, le nuove regole «a luglio». Regole che potrebbero interessare anche chi ha sostenuto l’ultima e contestata prova, anticipata quest’anno ad aprile. E allora le associazione studentesche mettono i loro paletti: «No a spot elettorali» in vista delle Europee, «la riforma sia fatta insieme a noi». Il sasso nello stagno Giannini lo getta quasi in sordina dal sito di Scelta civica. Tanto che le domande sul test a numero chiuso per Medicina si infittiscono, e lei precisa che sì, «è certo che sarà modificato. Entro fine luglio formulerò la proposta e le nuove regole. Credo che sia un cambiamento importante e necessario». Il punto fermo dell’ufficialità quindi è stato messo. Rimane da capire in che direzione vorrà guardare il Miur. Il ministro infatti aveva già “aperto” alla possibilità di rivedere i test («non sono sicura siano i metodo di selezione più adatto»), dopo le polemiche, scatenate tra l’altro dalla perdita di un plico con le domande a Bari, un’irregolarità contro cui ha fatto ricorso l’Udu (Unione degli Universitari). Il Miur però aveva tirato dritto, nessun annullamento della prova. Ancora prima poi le associazioni contestavano i test come «discriminatori» e non efficaci nella valutazione degli aspiranti camici bianchi. Un giudizio negativo a cui si erano unite migliaia di studenti coinvolti nel test (con una campagna virale sui social media, #stopaltest io ci metto la faccia), messi in difficoltà dall’anticipazione ad aprile, in piena fase di studio per la maturità. Si era chiamato in causa il paragone con i cugini d’Oltralpe, e su questo torna in effetti Giannini, «intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello quello francese: accesso al primo anno libero e poi alla fine dello stesso anno selezione su base meritocratica». Difficile però che questo percorso venga importato tout court. Una delle ipotesi al vaglio sarebbe quella di un correttivo all’insegna di una maggiore selezione, tutta centrata su voti e regolarità degli esami (in Francia si svolge invece una prova ulteriore, suddivisa in due parti, sulle materie oggetto di studio appunto nel primo anno). Il nodo verrà sciolto dunque entro due mesi. E potrebbe essere seguito da altre novità, se il meccanismo individuato venisse considerato adatto anche per la selezione nelle altre facoltà oggi a numero chiuso come Veterinaria e Architettura

NUOVO CONTRATTO DOCENTI Ma la lunga estate calda del ministro prevede che si affronti anche un altro oggetto di dibattito acceso, in questo caso sul versante scuola. Sempre ieri infatti Giannini ha spiegato di voler avere per fine luglio pure «la proposta per un nuovo contratto per gli insegnanti, con stato giuridico e trattamento economico, abbinato però a una rivisitazione della governance e dell’autonomia, per gli insegnanti e dirigenti scolastici, quindi alla possibilità di valutare e premiare». Parole che subito fanno saltare sulla sedia i sindacati. Cgil, Cisl, Uil e Gilda concordano, bene che al Miur si lavori a un nuovo contratto ma non si può arrivarci senza prima «pensare al rinnovo del contratto, scaduto da cinque anni». Il tavolo è bloccato appunto da un lustro, e allora se c’è chi come la Cisl approfitta dell’uscita del ministro per chiedere di sedersi e discutere, la Flc Cgil è più netta e avverte, «no a discussioni che prescindano dal rinnovo. E poi nota polemico Domenico Pantaleo oltre agli insegnanti ci sono Ata e dirigenti. Di loro quando parliamo?».