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Giornale di Vicenza- Scuola, è marcia su Roma. Per protestare

studenti in pullman e in treno sabato andranno a manifestare nella capitale per l'istruzione "al verde". Tre incontri preparatori nel Vicentino Scuola, è marcia su Roma. Per protestare ...

27/11/2003
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Il Giornale di Vicenza

studenti in pullman e in treno sabato andranno a manifestare nella capitale per l'istruzione "al verde". Tre incontri preparatori nel Vicentino
Scuola, è marcia su Roma. Per protestare
di Anna Madron

"Le scuole non hanno soldi, i presidi temono di finire davanti al giudice per aver deliberato attività senza copertura finanziaria". Luisa Volpato, segretaria generale della Cisl scuola, snocciola i guai che affliggono la scuola, alla vigilia della manifestazione nazionale di difesa e valorizzazione dell'istruzione pubblica che sabato prossimo vedrà sfilare a Roma dirigenti, insegnanti, alunni, sindacati. Un unico corteo per ribadire un concetto ormai logoro e cioè che fare le nozze con i fichi secchi ha dell'impossibile.
"La realtà è tragica - continua Volpato - mancano i fondi per gli arredi, le pulizie, perfino per le risme di carta da fotocopie. Le supplenze stanno diventando un incubo, perché non ci sono soldi a disposizione per pagare insegnanti esterni, stanno sparendo anche i finanziamenti per le scuole serali dell'Eda e non c'è alcuna iniziativa di supporto per gli alunni stranieri". Se si aggiunge che il contratto dei dirigenti è congelato dal 2001 e che le scuole sono tuttora in credito dei finanziamenti che risalgono a due anni fa il quadro diventa chiarissimo. Ed è quello di una scuola in agonia in cui la riforma, che ancora non c'è, appare grottesca.
"Si parla di 'formare' gli insegnanti che dovranno misurarsi con le innovazioni previste dalla legge - sottolinea Angelo Turato, segretario della Cgil scuola - ma per questa formazione non viene stanziata una lira". Paradossi che verranno scanditi durante la giornata di mobilitazione di sabato che nel Vicentino è "introdotta" da un'iniziativa targata Cgil e Cisl. Si tratta di tre appuntamenti, organizzati rispettivamente a Bassano, Vicenza e Schio, che prevedono la proiezione di un film sulla scuola, "Essere e avere" del francese Nicolas Philibert, e il successivo dibattito alla presenza di esperti: ieri pomeriggio a Bassano Raffaele Iosa, dirigente della Direzione scolastica dell' Emilia Romagna; venerdì prossimo alle 15,30 al teatro San Marco di Vicenza Aluisi Tosolini, esperto di intercultura, e sabato al cinema Pasubio di Schio, il dirigente scolastico di Rovigo Giancarlo Cappello. Occasioni per riflettere, dunque, soprattutto sulla funzione educativa della scuola e sul rapporto alunno-insegnante, accantonando per una volta quelli che sono gli aspetti organizzativi.
La proposta, giunta da Ivetta Cappellari e Paola Giorio, entrambe insegnanti, è stata subito accolta dai sindacati che hanno messo in piedi questi tre incontri quasi come un'introduzione alla giornata nazionale di sabato. "In cui chiederemo ancora una volta - sottolineano Luisa Volpato e Angelo Turato - che la riforma possa almeno contare su finanziamenti specifici oltre che sul coinvolgimento, finora inesistente, delle scuole". Una richiesta che faranno anche gli studenti che prenderanno parte alla mobilitazione.
Due i pullman, e duecento i ragazzi, che partiranno venerdì sera alle 23 dalla stazione di Vicenza direzione Roma. "Vogliamo esserci - spiega Silvia Darteni, rappresentante d'istituto del Quadri e portavoce dell'Uds - perché questo è il primo grande appuntamento dopo gli Stati generali in cui potremo farci sentire. Vogliamo lottare per una scuola pubblica che possa godere di risorse sufficienti, dove gli studenti abbiano più voce in capitolo e dove il sistema di valutazione non sia quello attuale. Ma anche una scuola che valorizzi le differenze e dove ci sia più spazio per esprimere il proprio pensiero". E mentre i ragazzi delle superiori si danno da fare per organizzare la trasferta romana, quelli che rimangono a Vicenza sono ugualmente indaffarati a preparare lo sciopero di questa mattina. L'ennesima protesta dell'anno scolastico che va a parare sul servizio trasporti. Ovvero autobus e corriere insufficienti che lasciano appiedati o fanno rincasare, dicono in coro i ragazzi, a pomeriggio inoltrato.


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