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Giornale di Vicenza-Tempo pieno, boom di richieste Però scoppiano le polemiche

Tempo pieno, boom di richieste Però scoppiano le polemiche Soltanto a Vicenza 213 domande in più Sindacati e presidi: "Manca il personale" di Anna Madron Sarà perché i tempi ...

03/04/2004
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Il Giornale di Vicenza

Tempo pieno, boom di richieste Però scoppiano le polemiche
Soltanto a Vicenza 213 domande in più Sindacati e presidi: "Manca il personale"
di Anna Madron

Sarà perché i tempi sono tiranni e poco consoni al menage familiare o perché alla scuola si delega sempre di più in termini di formazione, ma resta il fatto che il tempo pieno alle elementari è tutt'altro che in declino.
A dimostrarlo sono i dati ministeriali relativi al prossimo anno scolastico, il 2004/05, che sul fronte delle quaranta ore settimanali da trascorrere sui banchi registra una netta impennata di richieste.
Per la precisione nel Veneto gli alunni che hanno chiesto di frequentare scuole a tempo pieno sono 2.570 in più rispetto allo scorso anno, mentre a Vicenza la crescita è pari a 213 unità che fanno salire da 5.415 a 5.628 gli alunni che in classe ci rimangono cinque giorni su sette, pomeriggi compresi, con un orario che di solito va dalle 8.30 alle 16.30. Una formula, questa, che evidentemente risponde bene alle esigenze delle famiglie (a Padova le domande in più per il tempo pieno sono circa 700, a Venezia 800), alle prese con ritmi di lavoro e di vita che mal si conciliano con quelle dei figli da crescere. "È un segno dei tempi - commenta l'assessore all'Istruzione di Vicenza Arrigo Abalti - e insieme un dato, per nulla confortante, su cui riflettere. Sicuramente ci sono famiglie in difficoltà, che cercano aiuto nella scuola, ma sono anche convinto che per altre sia diventata un'abitudine mentale quella di "parcheggiare" i figli dalle sette del mattino alle sette di sera. Se a Vicenza ci fosse una scuola che dalla materna alle medie funzionasse così, sono convinto che sarebbe presa d'assalto".
Anche se a guardare le domande di iscrizione depositate nelle segreterie si scopre che nella maggior parte dei casi il tempo pieno diventa un'ancora di salvezza quando entrambi i coniugi lavorano. "Ci sono famiglie che risiedono in altri quartieri e iscrivono qui i loro figli - spiega Gabriella Fabbian, dirigente del comprensivo 10 a cui appartengono le elementari Colombo, al Villaggio del Sole, istituto "pilota" in città per quanto riguarda le quaranta ore settimanali che decollarono nel lontano 1978 -. Spesso poi sono i nonni a prelevare i bambini all'uscita, perché i genitori sono ancora al lavoro". Alla Colombo sono cinque le classi di alunni che rimangono a scuola otto ore al giorno e per il prossimo anno scolastico, fa notare la preside a conferma di una tendenza in atto, "le domande per il tempo pieno hanno superato quelle per il modulo".
"Del resto la società è cambiata profondamente - aggiunge Fabbian -, la donna è impegnata fuori casa e la scuola rappresenta un luogo educativo e formativo che toglie i ragazzi dalla strada. Senza contare che in Europa si marcia in questa direzione, abbiamo appena terminato un corso di aggiornamento in Spagna dove i bambini entrano in classe alle nove del mattino e vi rimangono, tra lezioni e attività sportive, fino alle quattro, ma anche in Francia e Germania si resta a scuola il pomeriggio".
Il guaio è che a questo aumento di richieste per le quaranta ore non sembra corrispondere un organico adeguato. "Non si riesce a capire - osserva Urbano Bonato, preside del comprensivo di via Carta - come sia possibile che vengano accettate tutte le domande per il tempo pieno, dal momento che il ministro ha dichiarato che l'organico per l'anno prossimo resterà invariato. Abbiamo problemi di copertura per le trenta ore, figuriamoci per le quaranta. Oltretutto con oltre 2.500 nuove domande, e calcolando circa 25 alunni per classe, verrebbero a crearsi circa 100 classi in più in tutta la regione".
Il dubbio, o la certezza, che non tutte le richieste presentate verranno soddisfatte, arriva anche da Antonio Giacobbi, segretario regionale della Cgil scuola, qualche tempo fa a Vicenza per parlare ai dirigenti di riforma e di modalità per attuarla. "In questo momento - spiega - la confusione è massima. Non solo è in forse il tempo pieno per coloro che lo hanno richiesto, ma, cosa che ha dell'incredibile, non si conosce nemmeno il numero esatto dei bambini che frequentano la scuola elementare nel Veneto: per la Regione sono 201.174, per il Miur 202.128, mentre per la tabella degli organici 197.985".


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