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Gli stranieri in classe? Non rallentano i programmi

A sfatare un luogo comune duro a morire legato al numero crescenti di alunni d'origine straniera a scuola è III Rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole

18/10/2011
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ItaliaOggi

di Emanuela Micucci  


La presenza di studenti immigrati in classe non influenza i programmi di studio. Parola dell'83% dei docenti e del 73% dei docenti delle scuole superiori. A sfatare un luogo comune duro a morire legato al numero crescenti di alunni d'origine straniera a scuola è III Rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, presentato recentemente a Roma (www.scuoleinternazionali.org).

Realizzato da Ipsos per le fondazioni Intercultura e Telecom su 402 presidi di tutta Italia e 892 docenti di 7 regioni, l'indagine rivela che solo il 10% dei dirigenti e il 17% degli insegnati registra un rallentamento generalizzato dell'insegnamento. Mentre entrambi lo limitano nel 17% dei casi ad alcune materie. Stesse percentuali per gli studenti stranieri che partecipano in Italia a programmi di mobilità studentesca. Il ritardo della classe è uniforme nelle aree di studio: il 17% riguarda discipline scientifiche e le lingue straniere, il 16% le materie umanistiche e il 15% quelle tecniche. Rallentamenti che colpiscono soprattutto negli istituti professionali. Mentre nei licei il 93% dei presidi ritiene che i programmi sono seguiti e portati a termine come previsto. Maggiori i problemi nel Nord Ovest, dove il 24% dei presidi dichiara rallentamenti in alcune discipline. “La differenza tra presidi e docenti – spiega Nando Pagnoncelli dell'Ipsos – è dovuta al fatto che i presidi rispondo in base alla situazione generale della scuola , i docenti in base alla loro esperienza”. Un'analisi frutto della valutazione delle competenze in ingresso degli studenti d'origine non italiana che il 53% dei docenti della scuole superiori rivela: il 33% in ogni materia, il 24% con solo una prova di lingua e l'8% con un test di cultura generale. «L'obiettivo dell'Osservatorio»,spiega Roberto Ruffino della Fondazione Intercultura, « è sia documentare quanto avviene in Italia sia stimolare l'apertura delle scuole al resto del mon