I 103 milioni che vissero due volte
di MArio Piemontese
Domenica scorsa il Presidente del Consiglio Mario Monti al Meeting di Rimini ha parlato di Scuola. Ecco un breve stralcio del suo discorso:
"Il primo punto sul quale abbiamo lavorato – e lavoreremo intensamente nei prossimi mesi – è l’istruzione, a tutti i livelli.
Per quanto riguarda la scuola abbiamo cinque obiettivi:
[...]
Quarto obiettivo: tra le nostre priorità c’è anche il contrasto all’insuccesso formativo, alla dispersione e all’abbandono scolastico. L’Agenda di Lisbona – che questo Governo sposa pienamente – pone l’obiettivo di portare il tasso di fallimento formativo sotto il 10%. Sono ben 8 punti percentuali in meno di quello attuale. Senza contare il tasso di abbandono scolastico dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che – ha ricordato recentemente il Corriere della Sera citando una ricerca di Confartigianato – resta elevatissimo: 18,6%.
Per riuscire stiamo portando avanti azioni specifiche per contrastare le cause di fenomeni di mancata scolarità e per promuovere il recupero delle aree scolastiche più compromesse, anche potenziando iniziative di educazione alla cittadinanza e alla legalità.
Di esempi ce ne sono molti. Tra i tanti, cito i “Fondi alle Regioni il diritto allo studio degli studenti meno abbienti”. Grazie a questi Fondi abbiamo potuto stanziare 103 milioni di Euro a favore delle Regioni per la fornitura gratuita, nel prossimo anno scolastico, dei libri di testo delle scuole dell’obbligo e secondarie superiori."
Il Primo Ministro ha quindi affermato che il Governo per combattere il "fallimento formativo" ha stanziato per il prossimo anno scolastico 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo.
Sembrerebbe dunque che in tempi di crisi il Governo abbia deciso di dedicare alla Scuola un'attenzione particolare.
Se avesse detto - Ragazzi, quando a settembre tornerete a scuola si verificherà un evento straordinario: nelle vostre aule troverete ancora banchi, sedie e lavagne! - la portata del suo intervento sarebbe stata del tutto equivalente.
Vediamo perché.
Breve storia dei 103 milioni per la fornitura gratuita dei libri di testo
L'art. 27 della legge n. 448 del 1998 ha destinato, per l'anno 1999, 200 miliardi di lire per "garantire la gratuità, totale o parziale, dei libri di testo in favore degli alunni che adempiono l'obbligo scolastico in possesso dei requisiti richiesti, nonché alla fornitura di libri di testo da dare anche in comodato agli studenti della scuola secondaria superiore in possesso dei requisiti richiesti".
Con il passaggio all'euro i 200 miliardi di lire sono diventati 103 milioni di euro.
Ogni anno l'articolo 27 è sempre stato finanziato e continua ad esserlo.
Nel 2009 l'allora Ministro Tremonti aveva fatto temporaneamente sparire il finanziamento per il 2010, ma per effetto dello "scudo fiscale" il tutto rientrò.
Il finanziamento dell'articolo 27 dal 2010 non è più facilmente individuabile all'interno delle leggi finanziarie, ma ha continuato a esserci.
L'articolo 7 - quinquies del decreto legge n. 5 del 2009 ha istituito un fondo per "assicurare il finanziamento di interventi urgenti ed indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi".
Per il 2011 e per il 2012 da questo fondo sono stati presi i finanziamenti per l'articolo 27.
Cosa è accaduto negli ultimi mesi?
L'articolo 23 del decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, quello della "spending review", ha stabilito che dal 2013 l'articolo 27 tornerà a avere un finanziamento specifico che non sarà più prelevato dal fondo istituito dal decreto legge n. 5 del 2009.
I 103 milioni che vissero due volte
Il Governo Monti ha quindi investito almeno un euro in più, rispetto al solito, per la fornitura gratuita dei libri di testo?
No!
Milano, 22 agosto 2012
Mario Piemontese