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I sindacati in piazza a Roma Il governo non ci dividerà

sul palco di piazza del Popolo i leader di Cgil, Cisl e Uil I sindacati in piazza a Roma Il governo non ci dividerà Tema dominante la lotta alla riforma delle pensioni Epifani esclude trattative: ...

04/10/2003
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sul palco di piazza del Popolo i leader di Cgil, Cisl e Uil
I sindacati in piazza a Roma Il governo non ci dividerà
Tema dominante la lotta alla riforma delle pensioni
Epifani esclude trattative: "E' il governo che si sottrae al dialogo"

I leader di Cgil, Cisl e Uil
in corteo
ROMA - Si è aperto con lo striscione "L'Europa sociale adesso" il corteo dei sindacati europei che questo pomeriggio ha percorso le strade di Roma da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Alla testa della manifestazione i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Pezzotta e Angeletti, dietro a un altro striscione con lo slogan "Lavoro, diritti, solidarietà per una Europa sociale".

Secondo i sindacati 250 mila persone sono scese in piazza per la difesa dell'Europa sociale, ma anche per dare una prima risposta delle organizzazioni dei lavoratori alla riforma previdenziale appena varata dal governo. Molto distanti le stime sul numero dei manifestanti da parte delle forze dell'ordine secondo i dimostranti erano solo 15 mila.

Insieme ai rappresentanti sindacali ad aprire il corteo c'erano anche numerosi esponenti dei partiti di sinistra. Il segretario dei Ds, Piero Fassino, è stato accolto al suo arrivo da un lungo applauso. C'erano poi il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, l'esponente del correntone dei Ds, Cesare Salvi.

Alle 16.30 la testa del corteo è arrivata a piazza del Popolo e sono cominciati i discorsi dei segretari delle varie organizzazioni sindacali. Il corteo è stato accolto dalla frase "Rappresentate 60 milioni di lavoratori che idealmente sono qui e che vogliono un'Europa che non sia solo economica ma riconosca i diritti sociali".

Il primo a salire sul palco è stato il leader della Uil Luigi Angeletti, che ha affermato:"La battaglia che siamo costretti a intraprendere è una battaglia che continuerà fino a quando il governo non cambierà politica. E' bene che se lo mettano in testa. La politica di questo esecutivo sarà sconfitta dall'unità di Cgil, Cisl, e Uil".
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Savino Pezzotta, segretario della Cisl ha parlato dal palco di piazza del Popolo dell'attentato di Haifa, nel quale sono morte 18 persone. "L'Europa deve intervenire con energia per contribuire ad allontanare la violenza in Medio Oriente". Pezzotta ha poi sottolineato che l'Europa non ha ancora assunto nella questione mediorientale il ruolo di primo piano che invece le spetta. Come già Angeletti, il leader della Cisl ha quindi ribadito che i sindacati si opporranno uniti alla riforma delle pensioni: "Non ci fermeremo. Accompagneremo il dissenso e le proposte con una continua mobilitazione per tutto il tempo che sarà necessario".

A chiudere gli interventi è stato il leader della Cgil Guglielmo Epifani, che ha ribadito l'unità dei lavoratori: "Ci riprovano. Riprovano a dividerci. Ma qui nessuno è scemo. Abbiamo capito che il governo mira a ridividerci. Ma non ci riusciranno". Epifani ha poi chiuso ogni spiraglio di trattativa, affermando che "il governo si è sottratto al confronto e oggi dice che è pronto al dialogo. E' un dialogo che non conosciamo e non vogliamo".

(4 ottobre 2003)