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Il Centro: I presidi: Sì a Fioroni ma la scuola non è un saloon

guai a trasformare le aule didattiche in uno scenario western, perché a una scuola che funzioni serve prima di tutto la collaborazione

08/09/2007
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Il Centro

Convincono le indicazioni del ministro «Oggi siamo come presidi in un limbo»

CHIETI. Presidi “sceriffi” con pieni poteri sui professori “fannulloni”. La più vistosa novità introdotta dal ministro della pubblica istruzione Beppe Fioroni piace ai capi d’istituto ma guai a trasformare le aule didattiche in uno scenario western, perché a una scuola che funzioni serve prima di tutto la collaborazione. Ai discoli una semplice tirata d’orecchie spesso è sufficiente. «Siamo oggi presidi nel “limbo”», dice Raffaello Mario Pacilli, capo d’istituto del classico Vico, «perché abbiamo soltanto la facoltà di ammonire o richiamare un dipendente nel caso vengano riscontrate irregolarità di comportamento in aula.. Censure e sospensioni sono invece esclusivo appannaggio dell’ufficio scolastico provinciale prima e regionale poi».
Nel caso, invece, il dipendente finisca sotto processo, i presidi hanno però la possibilità di proporre all’ufficio regionale la sospensione cautelare dal servizio. «Oggi sembra che il ministro voglia dare ulteriore rigore», prosegue il preide del liceo Vico, «ma perché noi capi d’istituto possiamo adempiere con correttezza ai nostri doveri è opportuno avere ben chiaro il quadro operativo».
Sulla lavagna del nuovo anno il ministro della pubblica istruzione ha poi previsto il pugno di ferro per i privatisti che vogliano sostenere l’esame di maturità. Ora dovranno passare dall’ufficio scolastico regionale, che valuterà in quale istituto dirottarli.
Dal commerciale “Galiani”, dove il vicepreside era impegnato ieri in una riunione, così sottolinea il professore di scienze e biologia, Sergio Cicolini: «Non importa il luogo della valutazione, che fino a oggi è stato l’istituto, l’importante è che questa sia sempre attenta e corretta».
Sui professori “fannulloni”? «Sono 25 anni che insegno in questa scuola e non c’è mai stato un caso del genere. Qualora se ne ravvisi la presenza è giusto che il dirigente abbia poteri decisionali diretti ma la collaborazione e il clima sereno sono sempre i più produttivi». Parere, questo, espresso da tutti i rappresentanti della scuola. «Sono per il servizio dato nel modo migliore», commenta la preside della media Vicentini, Giuseppina Simone, «è bene che il preside abbia maggiore discrezionalità nell’agire contro chi non è ligio al dovere ma bisogna conoscere meglio i termini dettati dal ministero». Alle medie è stato reintrodotto il giudizio di ammissione all’esame di terza media. «Un buon filtro», continua Simone, «i ragazzi sono stimolati a studiare di più durante l’anno».
Torna ancora la possibilità per le scuole elementari di chiedere il tempo pieno ma non tutti lo vogliono. «Qui alla Sant’Andrea», osserva la dirigente Anna Di Marino, «abbiamo cinque rientri pomeridiani. Offerta garantita senza integrazione di organico».
«Da una nostra indagine interna», afferma Doralice De Nobili, dirigente del secondo circolo, «è emerso che i nostri genitori non ne hanno necessità, perché, tra l’altro, ostacolerebbe gli altri impegni pomeridiani dei bambini».
Sipo Beverelli