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Il Centro-Immissioni in ruolo, beffa per i prof

Personale docente schierato contro il ministero. In tanti ora rischiano di non trovare un posto in pianta stabile Immissioni in ruolo, beffa per i prof I sindacati: "Graduatorie nel caos, l'autunno ...

08/08/2002
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Il Centro

Personale docente schierato contro il ministero. In tanti ora rischiano di non trovare un posto in pianta stabile
Immissioni in ruolo, beffa per i prof
I sindacati: "Graduatorie nel caos, l'autunno sarà molto "caldo""

Jari Orsini

CHIETI. Mondo scolastico in fibrillazione e sindacati che annunciano un "autunno caldo". Il tutto per una querelle iniziata a causa della mancata emanazione da parte del ministero dell'istruzione, dell'ordine delle immissioni in ruolo del corpo docente e ausiliare, da assegnare ad ogni provincia per l'anno 2002-2003. Una beffa per professori e personale scolastico.
I docenti vedono svanire, o devono rimandare, il sogno di una vita, quello di trovare una collocazione stabile, dopo anni di supplenze. Dal canto loro i sindacati non si tirano indietro e sono disposti a condurre un estenuante braccio di ferro con il ministero, a suon di carta bollata e scioperi.
"Il problema è di ordine economico", afferma il responsabile provinciale della Uil scuola, Raffaele Fulcoli, "è per questo motivo che si è bloccata tutta la complessa macchina operativa. Adesso i fatti parlano di posti in ruolo vacanti, sostituiti con supplenze annuali. Ma noi non ci stiamo e manifesteremo tutto il nostro disappunto".
Intanto la Uil traccia alcune soluzioni, che comunque non saranno indolori. "Ci batteremo", continua Raffaele Fulcoli, "per ottenere almeno la decorrenza giuridica delle immissioni in ruolo a partire dal settembre 2002, rinunciando, ma soltanto per ora, alla parte economica. In questo modo, nonostante il danno che, in termini di denaro, i nostri assistiti riceveranno, non sarà dilapidata la fatica fatta per arrivare a queste nomine".
Più pessimista la visione del responsabile del settore contenzioso dello Snals scuola della provincia, Leonardo Colucci. "Purtroppo", è il suo commento, "ci troviamo di fronte a continui tagli sulla scuola da parte del governo, che non ha, neanche in minima parte, compiuto i tanto decantati investimenti. Basti pensare che l'auspicata autonomia scolastica, comporterebbe un aumento di personale che invece, in modo improporzionalmente inverso, si contrae".
E il futuro nel mondo della scuola non sembra affatto roseo. "Si parlava", riprende Leonardo Colucci, "di circa 35 mila assunzioni a partire da novembre 2000, che sicuramente non ci saranno, e di aumenti di contratti, mai avvenuti. Infatti negli istituti mancano ancora i fondi integrativi da distribuire per le attività collaterali che esulano da quelle prettamente scolastiche".
Infine lo Snals lancia un allarme. "Continuando in questa direzione", conclude il responsabile provinciale, "le scuole dei piccoli paesi spariranno in breve tempo. Così come gli istituti professionali che svolgono i corsi extradidattici, la loro prerogativa".