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Il Centro-L'Istituto d'arte boccia la riforma: rischiamo di sparire

In 450 dicono no alla Moratti L'Istituto d'arte boccia la riforma: rischiamo di sparire ...

25/09/2004
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Il Centro

In 450 dicono no alla Moratti
L'Istituto d'arte boccia la riforma: rischiamo di sparire


AVEZZANO. In piazza per difendere l'istruzione artistica. I 450 alunni dell'Istituto artistico, insieme a una sessantina di insegnanti e alle delegazioni di studenti di altre scuole superiori della città hanno detto no alla riforma Moratti che prevede lo smembramento degli istituti artistici. Una montagna di "opere d'arte", sono state sistemate a terra davanti a una spazzatrice della nettezza urbana.
L'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il 21 maggio, dello schema di decreto legislativo riguardante il "Diritto-dovere all'istruzione e alla formazione" ha scatenato le ire di studenti e docenti. L'istituto avezzanese, così come tutti gli altri dello stesso tipo, rischia di finire nel canale dell'"istruzione-formazione professionale" o di diventare uno dei nuovi licei artistici della riforma, acquisendo quella connotazione generalista che ne snaturerebbe l'attuale taglio professionalizzante. La protesta, alla quale hanno aderito Cgil-Cisl-Uil scuola, e il liceo Classico, mira a ottenere, invece, una soluzione simile a quella adottata per gli indirizzi tecnici, ovvero la collocazione nel canale dell'istruzione, con il mantenimento delle caratteristiche professionalizzanti, come ad esempio i laboratori. Le conseguenze negative per l'istituto avezzanese potrebbero essere diverse. In primo luogo una perdita di posti di lavoro, ma il danno immediato già si consuma nella riduzione delle iscrizioni. Gli studenti e le loro famiglie, infatti, preferiscono, vista la situazione di incertezza, orientarsi verso il modello stabile e sicuro del sistema liceo, condizionando anche attitudini e vocazioni di studio dei propri figli. Il rischio immediato è la scomparsa degli Istituti d'arte, del loro patrimonio storico e delle specifiche discipline che solo lì si insegnano. "Il governo considera spazzatura i nostri lavori", hanno affermato gli studenti che per tutta la mattina hanno manifestato in piazza Risorgimento, "altrimenti non avrebbero creato condizioni tali da provocare una progressiva scomparsa degli istituti artistici". "Abbiamo constatato una grande solidarietà da parte di numerose delegazioni di altre scuole", ha affermato il dirigente scolastico Ilio Leonio, "anche gli altri presidi della città ci hanno sostenuto in questa battaglia. Il pericolo è che venga cancellato un patrimonio inestimabile di specifica cultura, di saperi inerenti l'arte e, soprattutto, di padronanza di tecniche operative che consentono di ideare e realizzare opere di arte applicata". (p.g.)