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Il contratto a 24 carati e i cobas

di Enrico Panini I Cobas fanno dell’ironia sul “magro bottino” del contratto scuola. I Cobas non firmano contratti, i lavoratori non gli danno abbastanza fiducia, dunque non portano al personale della scuola neanche un euro, quindi non rispondono di nulla.

11/10/2007
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https://www.retescuole.net/contenuto?id=20071011084254

Il contratto a 24 carati” e i cobas

I Cobas fanno dell’ironia sul “magro bottino” del contratto scuola. I Cobas non firmano contratti, i lavoratori non gli danno abbastanza fiducia, dunque non portano al personale della scuola neanche un euro, quindi non rispondono di nulla.

Tuttavia hanno il diritto di esprimere le loro opinioni, di criticare e anche di fare dell’ironia.

Ci mancherebbe!!

I conti però vanno fatti con precisione e senza malafede.

Vediamoli questi conti e prendiamo l’esempio (maestra con 12 anni) che è apparso su “retescuole” in un articolo a firma di Gianluca Gabrielli.

Una maestra di scuola elementare con 12 anni di anzianità a gennaio 2008 avrà in busta paga l’aumento lordo mensile di euro 93,28.

Tutti parliamo di lordi perché l’importo netto contiene un ineliminabile grado di approssimazione considerato che, come dovrebbe essere noto, troppo dipendente dalle situazioni di reddito individuale.

Per questo citarlo non è significativo, perché diverso per molti, e la trasparenza vuole invece precisione.

L’aumento avrà decorrenza da febbraio 2007, tanto che la stessa maestra riceverà nel dicembre prossimo 1.416,79 euro di arretrati.

Questi arretrati, comprensivi dell’una tantum (51,44 euro), suddivisi per le 26 mensilità del biennio fanno 54,50 euro e non 32,26 euro come sostiene Gabrielli.

Al riguardo è bene dire che la suddivisione per 26 mesi non è proprio molto esatta perché la retribuzione professionale insegnanti (RPD) – come è noto - si percepisce solo per 12 mesi. Ma tant’è.

In Italia si sa la memoria è corta, ma è bene ricordare che l’ultima finanziaria targata Berlusconi, quella per il 2006, non stanziò nulla o quasi per i rinnovi contrattuali. Con quella finanziaria l’aumento contrattuale del biennio sarebbe stato di circa 0,90% sulla retribuzione invece dell’attuale 6,07% complessivo della scuola.

Grazie alla mobilitazione dei sindacati confederali (i cobas non c’erano) l’attuale governo ha dovuto intervenire per trovare altre risorse, correggendo le scelte sbagliate della sua stessa finanziaria, che hanno consentito di portare il beneficio contrattuale, per fare crescere le retribuzioni, dallo 0,90 al 5,01% ai quali si aggiungono le risorse specifiche e aggiuntive del comparto per arrivare al 6,07% complessivo di incremento siglato il 7 ottobre scorso.

Inoltre, l’art. 90 dell’accordo contrattuale del 7 ottobre, tanto inviso ai Cobas, prevede una prossima sequenza contrattuale da tenersi dopo l’approvazione della finanziaria 2008 per destinare alle retribuzioni dei docenti, tra l’altro, ulteriori 210 milioni di euro (già stanziati nella Finanziaria presentata dal Governo), pari a circa 13,03 euro mensili da aggiungere – per la nostra maestra – ai 93,28 euro, raggiungendo un aumento mensile di 107,31 euro.

I sindacati confederali, che firmano i contratti, sono anche ben consapevoli dell’emergenza salariale del settore scuola, tanto che - chiuso il contratto - resta aperta la mobilitazione per avere finanziamenti adeguati per il prossimo biennio e, come dice la nostra piattaforma, per avere risorse oltre l’inflazione.

Il 27 ottobre lo sciopero proclamato nel nostro comparto ha tra i suoi obiettivi l’incremento delle risorse complessive da destinare alla scuola nel suo complesso, personale e qualità del sistema. In quella giornata, la migliore per organizzare una grande manifestazione di popolo sulla scuola, saremo a Roma per sostenere le nostre ragioni.

Fare bene il lavoro sindacale è faticoso, lungo e gli errori, purtroppo, sono sempre possibili. In più è necessario portare sempre risultati. Ma criticare gli accordi mistificando le cifre non si fa un buon servizio ai lavoratori.