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Il Giornale di Vicenza-Più liceali meno ragionieri

scuola vicentina Più liceali meno ragionieri di Sergio Cervellin Nell'anno scolastico in corso su 100 studenti vicentini iscritti nelle scuole medie superiori statali 35 s...

25/01/2005
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Il Giornale di Vicenza

scuola vicentina
Più liceali meno ragionieri
di Sergio Cervellin

Nell'anno scolastico in corso su 100 studenti vicentini iscritti nelle scuole medie superiori statali 35 sono nei licei, 34 negli istituti tecnici, 31 negli istituti professionali. Dal conto sono naturalmente esclusi i giovani che frequentano le scuole paritarie e i centri regionali di formazione professionale. Cinque anni fa 31 studenti vicentini erano nei licei, 38 negli istituti tecnici, 31 negli istituti professionali. Dunque 4 studenti su 100 si sono spostati, in questi ultimi anni, dagli istituti tecnici verso le scuole liceali(classici, scientifici, linguistici, artistici ed ex magistrali oggi trasformatisi in licei sociopsicopedagogici e linguistici) mentre è rimasta invariata la percentuale di studenti iscritti agli istituti professionali. Due sono le possibili spiegazioni. Una tesi sostiene che la perdita di alunni registrata dagli istituti tecnici sia da addebitare alla incertezza sul futuro di queste scuole, incertezza generata dalla riforma Moratti che, ad oggi, non si è ancora pronunciata definitivamente sul futuro dell'istruzione tecnica. Un'altra tesi sostiene invece che la crisi degli istituti tecnici che, come abbiamo visto, si accompagna alla contemporanea crescita dei licei, dipenda dalla propensione delle famiglie ad investire maggiormente nella formazione dei figli privilegiando percorsi di formazione più lunghi, privi di terminalità professionale immediatamente spendibile nel mercato del lavoro ma con una prospettiva di prosecuzione degli studi all'università.
A capire un po' meglio questo fenomeno ci può aiutare il Rapporto sulla scuola vicentina dagli anni Novanta ad oggi pubblicato dall'Amministrazione provinciale. A partire dall'anno scolastico 1992/93 la scuola vicentina ha registrato questo andamento: gli istituti professionali statali hanno mantenuto stabile la loro quota di iscritti sempre intorno al 30%; i licei hanno avuto una crescita progressiva passando dal 26% del 1992 al 35% del 2004; gli istituti tecnici industriali, pur con leggere variazioni nel corso degli anni, hanno mantenuto nel 2004 la stessa percentuale del 1992, cioè circa il 13% della popolazione scolastica vicentina; gli istituti tecnici commerciali e geometri hanno avuto un tracollo passando dal 29% del 1992 a quasi il 19% del 2004. La crisi degli istituti tecnici ha riguardato quindi solo un settore, quello degli istituti che formano ragionieri e geometri. Il trend negativo di questo settore viene dunque da lontano e può trovare varie spiegazioni, non ultime le trasformazioni del mercato del lavoro e le normative europee sull'attività professionale di ragionieri e geometri. Su questo tema non esistono tuttavia studi specifici così come non esistono indagini che spieghino il fenomeno della progressiva licealizzazione nelle scelte di studio dei giovani a scapito dell'istruzione tecnica. Possiamo però dire che quello della licealizzazione non è un fenomeno solo vicentino bensì nazionale, come ha ben evidenziato il Censis nel suo rapporto annuale 2004 sulla situazione del paese. L'aumento di studenti nei percorsi formativi liceali è destinato a tradursi in un aumento di iscrizioni alle università e quindi in un maggior numero di laureati. Questo, di per sé, è un fatto positivo se è vero che la conoscenza è la più importante risorsa delle economie contemporanee. Ma il mercato del lavoro vicentino e veneto in generale, sarà in grado di assorbirli?


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