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Il Giorno-Gli scioperi rimandati a settembre

Gli scioperi rimandati a settembre MILANO - La riforma della scuola del ministro Moratti è cosa fatta, non v'è dubbio. Ma chi non ha cambiato opinione e critica le novità introdotte, non demor...

23/06/2004
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Il Giorno

Gli scioperi rimandati a settembre
MILANO - La riforma della scuola del ministro Moratti è cosa fatta, non v'è dubbio. Ma chi non ha cambiato opinione e critica le novità introdotte, non demorde: la legge deve essere abrogata. In che modo? Con un esteso movimento di opinione pubblica che sbocchi in uno sciopero generale, teso ad ottenere oltre all'abrogazione, il ritiro del decreto applicativo. Sciopero da organizzare a settembre, quando riprenderanno le lezioni, con l'apporto dei sindacati, ma in mancanza del loro intervento, da farsi ugualmente, con l'apporto delle singole scuole. Ne sono convinti i rappresentanti del mondo scolastico che ieri si sono incontrati, provenienti oltre che da Milano, da Torino, Parma, Piacenza e Pavia. Le vacanze sono iniziate, ma le parole d'ordine che nei mesi scorsi sono risuonate in molte piazze italiane, tornano a farsi sentire facendo seguito all'appello alla mobilitazione partito il 3 aprile scorso da Parma e che ha finora raccolto 180 firme tra esponenti del mondo della cultura, sindaci, parlamentari, sindacalisti.
Si inserisce nel dibattito del dopo-Parma la lettera aperta promossa dagli insegnanti della scuola elementare Sibilla Alermano di Torino, che hanno posto il problema di come arrivare all'agitazione nazionale. "Siamo coscienti che questa strada è difficile e abbiamo sempre combattuto gli scioperi di divisione - affermano i firmatari della lettera - non ci stancheremo mai di indirizzarci ai dirigenti sindacali per chiedere l'unità, perché convochino lo sciopero generale, ma in modo altrettanto fermo poniamo il problema: possiano aspettare all'infinito che i dirigenti sindacali realizzino l'unità di cui abbiamo bisogno?". Tre assemblee si sono finora svolte per discutere della lettera aperta, a Milano, Torino e Abbiategrasso. Altre saranno organizzate a settembre. I sindacati sono dunque avvertiti: o decidono di aprire un dialogo con questo movimento d'opinione, oppure il movimento continuerà con le sue gambe.