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Il Giorno-Il calvario di un'insegnante precaria Da ottava scende a settecentesima

SCUOLA n Nella cabala delle graduatorie si è trovata a fondo classifica dopo 22 anni di cattedra Il calvario di un'insegnante precaria Da ottava scende a settecentesima di Dario Crippa ...

03/08/2004
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Il Giorno

SCUOLA n Nella cabala delle graduatorie si è trovata a fondo classifica dopo 22 anni di cattedra
Il calvario di un'insegnante precaria Da ottava scende a settecentesima
di Dario Crippa
MILANO Il caso di Marinella Stengherlin sembra uscire dritto dritto dalla penna di Franz Kafka. Cinquantuno anni, un figlio, insegnante di italiano e latino con fior di esperienza ventennale, quest'anno credeva finalmente di avercela fatta. Dopo 22 anni di precariato, prima nelle scuole private, poi in quelle statali, sperava di aver raggiunto il traguardo, con la risalita della china delle graduatorie. Ottava posizione, l'immissione in ruolo a un passo. Poi, la beffa. Una beffa che in maniera più o meno eclatante si sono ritrovati a vivere in diverse migliaia di insegnanti precari. Con ritardo inaudito, fra decreti e controdecreti, rimaneggiamenti e inserimenti dell'ultim'ora, mercoledì scorso vengono pubblicate le graduatorie provvisorie per il prossimo anno scolastico. Graduatorie che fanno accapponare la pelle a migliaia di docenti, che si ritrovano davanti a errori marchiani e scavalcamenti inspiegabili.
Dal ginepraio dell'ultima graduatoria, Marinella Stengherlin si ritrova retrocessa di oltre 700 posizioni: da 8° a 755°. Dal database del ministero, volatilizzati 180 punti maturati in 22 anni di servizio spesi dietro una cattedra. "Smarrimento, impotenza, rabbia: questi i sentimenti che ho provato quando ho appreso la notizia" racconta la prof, lo scorso anno docente al liceo classico Parini. Anche lei, come tanti colleghi, ha affrontato le file chilometriche che in questi giorni hanno preso d'assalto l'ex Provveditorato agli Studi in via Ripamonti per presentare ricorso. Vacanze? Forse adesso, qualche giorno in attesa di una chiamata dagli uffici competenti.
"Quando è squillato il telefono - confida - credevo fosse un funzionario del Provveditorato. È dura essere precari, non puoi programmare, vivi in balìa delle incertezze. Ma io sono tenace, dopo tutte queste umiliazioni ho ancora voglia di insegnare, rinunciare non sarebbe giusto innanzitutto nei confronti di me stessa". A mollare tutto ci aveva pensato invece Lucia Iorio, 40 anni, collega e amica della Stangherlin, in prima linea con l'Associazione docenti precari di Milano e provincia. Precaria da 14 anni: "Ci siamo conosciute 12 anni fa, avevamo vinto tutti i concorsi. Primi a scavalcarci sono stati gli abilitati del Silsis, la scuola di specializzazione. Adesso hanno deciso di riservare il 50% dei posti ai nuovi laureati: del 2006-2007. Si sono anche inventati i punteggi raddoppiati per chi insegna in montagna e i titoli retroattivi. Un paio d'anni fa ho provato a trovare un altro lavoro, ma alla mia età è impossibile. Non abbiamo la presunzione del posto fisso, ma dopo più di 10 anni a insegnare, perché lo Stato decide che non siamo più preparati? Ci sentiamo franare il terreno sotto i piedi". Condannati alla precarietà. Ieri era l'ultimo giorno valido per presentare ricorso contro le nuove graduatorie.
"Uno scandalo", secondo Lucia Hollstegge, tedesca trapiantata a Milano da vent'anni: "Insegno conversazione e lingua tedesca. Lo scorso anno ho girovagato fra Limbiate e due diverse scuole di Milano. Il Governo italiano ha detto che voleva abolire gli insegnanti tecnico pratici come me e allora mi sono fatta il mazzo per prendere le abilitazioni necessarie. Poi a maggio esce la nuova legge, retroattiva, e diventa tutto inutile. Ho perso 12 punti. Le graduatorie sono uscite mercoledì, concendendo appena 5 giorni per presentare ricorso. Ma le nuove norme sono state pubblicate solo l'altro ieri. L'impressione è che questo Governo voglia in realtà abolire le graduatorie e passare alla chiamata diretta da parte dei presidi, aprendo così la porta al nepotismo". Sulla stessa linea Maria Rita Fantecchi, docente di matematica e fisica: "E precaria da 13 anni. A me hanno levato un anno di scuola nei punteggi. Hanno cambiato le norme 4 volte in 2 mesi e sono stata scavalcata da gente senza esperienza". Battagliera anche suor Raffaella Acerbi, dell'Ordine delle Dorotee: "Sono uscita dal Silsis, ma vedo colleghe con 20 anni di esperienza in difficoltà: ho l'impressione che lo Stato proceda a una selezione innaturale e faccia di tutto per scremare le graduatorie approfittando delle vacanze".
Maurizio Molaschi, 48 anni da Gorgonzola, è un recordman: "Insegno economia aziendale e sono precario dall'83. Il tira e molla di quest'anno ci ha fiaccati". "Sono pronta a ricorrere al Tar" minaccia Letteria Tripodo, architetto e docente di disegno tecnico.