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Il Giorno-Il preside al ministro: "Obbedisco" I docenti: "Ora aiutiamo i ragazzi"

CLASSI ISLAMICHE n Nessuna sfida. Ma ora occorre risolvere il nodo dei ragazzi musulmani isolati dagli italiani Il preside al ministro: "Obbedisco" I docenti: "Ora aiutiamo i ragazzi" di En...

16/07/2004
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Il Giorno

CLASSI ISLAMICHE n Nessuna sfida. Ma ora occorre risolvere il nodo dei ragazzi musulmani isolati dagli italiani
Il preside al ministro: "Obbedisco" I docenti: "Ora aiutiamo i ragazzi"
di Enrico Fovanna
MILANO Nessuna sfida al ministro, ma volontariato degli insegnanti, nell'interesse di tutti. Dopo il no del ministro Moratti alle classi islamiche, esplode il dibattito su come raggiungere l'obiettivo mancato: l'integrazione.
"Non c'è mai stata nè ci sarà mai, una sfida al Ministero da parte dei docenti e del dirigente scolastico dell'Istituto Agnesi", dice smentendo un quotidiano Giovanni Gaglio, preside dell'Istituto Agnesi, al centro della polemica. In modo analogo si esprime, in una lettera a Dutto e al preside, la docente dell'istituto Agnesi Maria Franzini. "Né io né i miei colleghi abbiamo mai affermato di voler sfidare il ministero - dice - o di non voler "mandare a casa" gli studenti islamici iscritti, né di voler portare avanti quell'iniziativa senza l'approvazione e il sostegno delle istituzioni".
"In questa situazione - prosegue l'insegnante - nella quale l'azione dei mezzi di comunicazione di massa ha creato confusione e disturbo invece che informazione e chiarezza, i docenti dell'Istituto Agnesi, in accordo con l'Università Cattolica e con il Cisem, valuteranno la possibilità di mettere in atto forme di impegno volontario nei confronti dei ragazzi la cui classe non sarà formata".
Dunque, nella legalità, si cercherà comunque di andare avanti nel difficile tentativo di integrare gli studenti di quella comunità islamica. Non è tuttora chiaro in quali forme si estrinsicherà il volontariato dei docenti, ma indiscrezioni parlano di lezioni private gratuite e di assistenza, forme di sostegno che non collidano in alcun modo con la normale attività didattica.
Mario Scialoja, responsabile della Lega musulmana mondiale in Italia, plaudendo allo stop imposto dal ministro, lancia una proposta alternativa: "Vedrei piuttosto con favore la formazione di scuole islamiche parificate, dove sia previsto l'insegnamento della religione, ma mi ritengo contrario alle scuole coraniche, che prescindono dai programmi d'istruzione italiani. Bisogna puntare all'integrazione senza perdere il patrimonio delle tradizioni".
Plauso per la Moratti anche dai giovani di An: "Il ministro ha evitato un grave episodio di razzismo e di ghettizzazione", dice il responsabile nazionale degli studenti di An, Michele Pigliucci. Con il preside dell'Agnesi invece i socialisti dello Sdi: "Adesso che tutto è azzerato - commenta il segretario regionale, Roberto Biscardini - si può meglio capire l'importanza del tentativo che il preside Gaglio aveva avviato. Le chiassate della destra politica e il ministero hanno messo la parola fine al progetto, ma adesso devono dire cosa fare per i moltissimi ragazzi di religione islamica che a Milano non frequentano la scuola pubblica, o peggio ancora stanno chiusi nei ghetti come la scuola di via Quaranta".
Da Torino, l'imam Bouriki Bouchta è con il ministro: "Una classe islamica finisce per favorire ed acuire l'odio razziale. Bisogna lasciare le classi miste poichè aiutano l'integrazione e l'amicizia tra i bambini, che così imparano a conoscere anche la cultura musulmana, senza crescere con pregiudizi razziali".
Posizione ancor più netta da Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vicepresidente del Coreis e membro per la comunità islamica della commissione nazionale per l'educazione interculturale presso il ministero dell'Istruzione: "Sono contrario a una classe confessionale perchè porta con sè, oltre al rischio islamico, anche un rischio islamista".
"Il ministero dell'Istruzione ha sbagliato", dichiara invece il presidente dell'Ucoii-Unione comunità e organizzazioni islamiche in Italia, Mohamed Nour Dachan. "La scuola è un'azienda autonoma, può sperimentare. NoSiamo per una scuola pubblica in cui gli studenti musulmani frequentino classi miste con i cattolici, come han fatto i miei figli. Ma in una scuola pubblica ci devono essere insegnanti di religione musulmana ed ebraica".