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Il Giorno-La protesta diventa festa contro la riforma Moratti

CARNATE Ieri l'opposizione al completo si è data appuntamento a Villa Banfi La protesta diventa festa contro la riforma Moratti di Gabriele Cereda CARNATE "La chiamano riforma, ma sono...

22/05/2005
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Il Giorno

CARNATE Ieri l'opposizione al completo si è data appuntamento a Villa Banfi
La protesta diventa festa contro la riforma Moratti
di Gabriele Cereda
CARNATE "La chiamano riforma, ma sono solo tagli": è' questo il commento unanime che si è alzato dalle forze di sinistra, riunite ieri pomeriggio in villa Banfi per partecipare alla manifestazione di protesta indetta dall'associazione rete scuole della provincia di Milano.
Una festa-protesta a cui hanno aderito numerose amministrazioni comunali: Carnate, Bernareggio, Brugherio, Concorezzo, Mezzago, Monza e Vedano al Lambro, che hanno voluto ribadire il loro secco no alla riforma Moratti.
Sulla stessa lunghezza il forum dei genitori delle scuole della provincia di Milano. Un coro unanime che ha trovato espressione nelle parole dei consiglieri regionali e provinciali dei Ds e del Prc. Una posizione, quella del no, che investe il disegno di legge della Moratti nella sua interezza. Il quale, al momento, è diventato legge solo per la scuola inferiore, ed è giunto alla sua decima bozza per quanto riguarda l'istruzione superiore.
"Come forza politca noi non siamo d'accordo su un solo punto della riforma - dichiara Luciano Muhlbauer, consigliere regionale di Rifondazione -. Noi sosteniamo una battaglia per la scuola pubblica, e la direzione intrapresa dall'attuale governo spinge l'istruzione verso una pericolosa privatizzazione. La previsione dei tagli all'organico risulta in netta controtendenza rispetto al numero di immatricolazioni previste nel prossimo anno". Infatti, nella sola zona di Monza, è prevista una riduzione di 78 unità del corpo docenti. Il disegno di legge, che ha tempo fino ad ottobre per essere discusso e approvato dal Parlamento, prevede l'istituzione di due canali di istruzione, solo uno dei quali darebbe la possibilità di accedere all'università. L'altro, il cosidetto binario professionale, vincolerebbe chi lo sceglie ad interrompere l'istruzione al termine del ciclo degli studi superiori. Un altro punto su cui la sinistra sembra non voler fare sconti.
"In questo modo si lamenta Muhlbauer si viene a creare una scuola classista. E' ovvio che solo chi ha determinate possibilità economiche può decidere da subito se il proprio figlio frequenterà l'università o meno".
"Quello che proponiamo continua il consigliere di Rifondazione è di abrogare la riforma. E' necessario riaprire la discussione, e noi vorremmo coinvolgere nelle scelte insegnanti e genitori: i veri attori di questa scuola".
Un disegno di legge, che stando ai commenti degli intervenuti, non risulta emendabile. Idea pienamente condivisa da Giuseppe Civati, consigliere regionale dei Ds: "Da parte del centro-sinistra, c'è la volontà di discutere con genitori ed insegnanti per pensare ad una riforma che sia realmente tale, e non una "deforma", come appare quella della Moratti. Una manifestazione come quella di oggi, in cui la risposta della gente è stata forte, dimostra quanto stia a cuore a tutti il problema della scuola del futuro. Non si può ignorare il senso civico di queste persone, che al di là dell'appartenenza ad un gruppo politico, provano con la loro presenza di volere qualcosa di meglio per i propri figli".
In particolare poi, il forum dei genitori si batte contro il ripristino del tempo pieno. Un problema che per l'anno ancora in corso è stato arginato dal corpo insegnanti, ma che a settembre rischia di mandare in tilt tutte le scuole della provincia.