Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Manifesto-Dissenso ciclico

Il Manifesto-Dissenso ciclico

Dissenso ciclico CINZIA GUBBINI Oggi si aprono gli Stati generali della scuola per discutere della cosiddetta "bozza Bertagna". Una sintesi del lavoro del Gruppo ristretto (Grl) è stato pubblic...

19/12/2001
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Dissenso ciclico
CINZIA GUBBINI

Oggi si aprono gli Stati generali della scuola per discutere della cosiddetta "bozza Bertagna". Una sintesi del lavoro del Gruppo ristretto (Grl) è stato pubblicato a sorpresa proprio ieri mattina (www.istruzione.it). Più che una sintesi del documento precedente, però, sembra un tentativo di ricomposizione in extremis delle polemiche scatenate dal lavoro curato dal professor Bertagna. Nel nuovo documento gli aspetti salienti della proposta di riforma sono stati divisi in cardini (quelli indispensabili se si vuole approntare una riforma della scuola ispirata al lavoro dei sei esperti), opportunità (gli aspetti che si possono ritoccare), opportunità border line (gli aspetti che possono essere eliminati). Il professor Bertagna, alla vigilia dell'apertura degli Stati generali, dichiara: "Ovviamente l'intera proposta può essere smantellata, può essere accettato, o meno. Una riforma nella scuola si realizza solo con il consenso della società civile. Se consenso non ci sarà non la prenderemo certo come un'offesa narcisistica. Noi abbiamo lavorato 5 mesi "al servizio della patria", e gratuitamente. Anche se siamo profondamente convinti del disegno di riforma che abbiamo proposto".

I nuovi ordinamenti scolastici
La scuola inizia a sei anni, con le scuole elementari. Prosegue con tre anni di scuole medie. Le scuole superiori sono nettamente divise tra un percorso di istruzione e un percorso di formazione. Il percorso di formazione si biforca dopo il primo anno in formazione "semplice" o formazione in alternanza scuola/lavoro. L'ordinamento dei cicli scolastici è un "cardine", insieme all'obbligo di istruzione e/o formazione di 12 anni. L'obbligo scolastico vero e proprio è fino a 14 anni.

Scuola dell'infanzia
Nella bozza si dà grande rilevanza al momento formativo delle scuole d'infanzia. E per questo si arriva a riconoscere un "credito" di un anno agli studenti che l'avranno frequentata. Questo significa che il diploma - o la qualifica - potrà essere conseguito un anno prima. La proposta è stata catalogata come "opportunità". Forse quindi verrà rivista nel disegno di legge.

Elementari e medie
Faranno parte di un unico ciclo di otto anni, suddiviso in bienni. La quinta elementare e la prima media saranno saldate in un unico biennio.

Biennio orientativo
E' l'ultimo biennio del ciclo di base (seconda e terza media). La "nuova" bozza sottolinea (viste le polemiche) che quest'ultimo biennio è "rigorosamente uguale per tutti", dichiarazione che fa il paio con la gettonatissima frase "esclusa qualsiasi canalizzazione prima dei 14 anni". Ma l'ultimo biennio "deve avere un forte carattere orientativo in modo da consentire a ciascuno la possibilità di effettuare scelte consapevoli". Una quota delle 300 ore facoltative, consultati famiglie e allievi, sarà dunque dedicata a partire dai 12 anni all'approfondimento della scelta dell'indirizzo "prediletto". Ovviamente, poi si può cambiare idea...

Monte ore
25 ore a settimana saranno obbligatorie (ora sono 30) 10 ore settimanali invece facoltative. Quest'ultime consistono in laboratori - tra cui attività motorie, lingue, informatica - che le scuole sono obbligate a fornire (a pagamento?) ma le famiglie possono decidere di far seguire corsi di informatica, lingue ecc..all'esterno della scuola. Alla fine la scuola certificherà il raggiungimento delle competenze in materia.

I licei
Secondo la bozza devono durare 4 anni. Ma questa è l' "opzione border line". Ovvero è quasi certo che nel disegno di legge i licei dureranno 5 anni. I sei esperti non mancano di notare che l'innalzamento a 5 anni del liceo creerebbe un' evidente disparità con le scuole professionali, che invece dureranno quattro anni (nessuno si è lamentato). Se dureranno 5 anni l'obbligo scolastico per i liceali sale a 19 anni, oppure si potrebbe decidere di far iniziare il percorso scolastico a 5 anni (poco probabile).

La formazione
Durerà 4 anni. Dopo due anni si ottiene una qualifica, dopo quattro un diploma. Ma la faccenda è leggermente più complessa. Esistono infatti le seguenti tipologie di percorso formativo:
Percorsi triennali mirati (3 anni) si ottiene una qualifica professionale che rende possibile l'inserimento nel mondo del lavoro. Avrà un carattere fortemente intrecciato con il contesto locale (tipo corsi regionali). I percorsi triennali polivalenti permettono di ottenere una qualifica professionale, e da qui si può accedere o a un corso di specializzazione oppure all'agognato diploma tecnico (ma frequentando un modulo integrativo). Ai percorsi annuali di specializzaizone si accede solo dopo una qualifica e hanno lo stesso valore del diploma. Il percorso quadriennali di tecnico polivalente è la scuola di formazione più "nobile" e porta al conseguimento del diploma, da cui si potrà accedere alla formazione superiore con più opzioni di scelta. Anche se si raccomanda di "sviluppare raccordi maggiori" tra gli indirizzi delle scuole tecniche e la formazione superiore (ovvero: la possibilità di scegliere l'indirizzo preferito diminuisce).

Alternanza scuola-lavoro
E' la novità più rilevante della riforma. Chi sceglierà questa opzione potrà studiare e lavorare, ma solo se accede al percorso di formazione. Non è chiaro se il lavoro dovrà essere inerente all'indirizzo di formazione scelto. La bozza spiega solo che non si tratterà di apprendistato. Alternare scuola e lavoro comporta l'innalzamento di un anno del tempo necessario per ottenere la qualifica o il diploma.

La formazione superiore
E' l'alternativa all'università per chi viene dalle scuole tecniche. Ma la nuova bozza (viste le polemiche) sottolinea a più riprese che tanto uscendo dai licei che dalle scuole di formazione si potrà accedere sia all'università che alla formazione superiore. Le specializzazioni dureranno da 1 a 6 semestri o da 1 a 8/9 semestri se in alternanza scuola/lavoro.

Come si accede all'università
Sia per i corsi universitari che per quelli della formazione superiore occorrerà superare un esame che attesti "l'effettivo possesso, da parte di chi desidera l'accesso, delle conoscenze, delle abilità e delle competenze stabilite". Docenti delle scuole superiori - selezionati dalle università - dovranno attivare "moduli di riallineamento" per portare la preparazione dell'aspirante universitario "ai livelli qualitativi richiesti per l'accesso". I moduli possono durare da sei mesi a un anno.

Debiti e crediti
I debiti maturati nel primo anno di un biennio devono essere colmati entro la fine del biennio stesso, ma con la tolleranza di uno. Se emergono al secondo anno del biennio devono essere recuperati entro il primo anno del biennio successivo.

Sette in condotta
Varrà come debito. Per la "nuova" bozza la valutazione della condotta attesterà "il raggiungimento del livello di maturità sociale e di responsabilità consono all'età". Nella "bozza" precedente si entrava più nello specifico: "i comportamenti che siano indice di impegno, responsabilità, partecipazione, costanza, coerenza vanno premiati; quelli di segno contrario sanzionati".

Portfolio delle competenze
Catalogato nelle opportunità è una sorta di curriculum che segue lo studente dai 3 ai 18 anni. Consiste in una scheda di valutazione e in una di orientamento. La prima registra crediti e debiti. La seconda comprende prove scolastiche significative, osservazioni dei docenti, questionari attitudinali, qualità dello studente individuate in incontri insegnanti-famiglie.

Accesso all'insegnamento
Per insegnare nelle scuole di ogni ordine e grado occorrerà frequentare l'università di 5 annni totalizzando 300 crediti. I primi anni di servizio varranno come formazione fino al raggiungimento di ulteriori 60/90 crediti. Alla fine si otterrà l'abilitazione.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

LEGGI LA NOTIZIA