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Il Manifesto-I ritocchi non convincono

I ritocchi non convincono Studenti e sindacati: "Sarà battaglia". Berlinguer: "Discussione in parlamento" CI.GU. Tavoli tecnici, incontri, consultazioni. E alla fine una "nuova" legge delega a...

15/03/2002
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il manifesto

I ritocchi non convincono
Studenti e sindacati: "Sarà battaglia". Berlinguer: "Discussione in parlamento"
CI.GU.

Tavoli tecnici, incontri, consultazioni. E alla fine una "nuova" legge delega al governo per l'ormai famosa riforma Moratti. Eppure i leggeri ritocchi apportati non convincono nessuno. A promettere battaglia sono innanzitutto gli studenti: "non possiamo accettare una legge calssista e autoritaria - afferma Claudia Pratelli dell'unione degli studenti - che mantiene intatto un sistema duale e dedica a quelli che "sono rimasti indietro" come ama dire Berlusconi, un sistema di formazione che è evidentemente caratterizzato da un più basso livello culturale rispetto ai "licei"". Già all'erta anche per la prossima approvazione della rifroma sugli organi collegiali, gli studenti dell'Uds danno appuntamento in piazza il 23 marzo e per l'appuntamento hanno costruito un sito e una infoline (www.23marzo.it e 06/4402359). Ma i coltelli si affilano anche sull'altro punto cruciale, e cioè che la riforma della scuola sarà portata avanti con una legge delega "complementare alla legge delega sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - non manca di notare Enrico Panini, segretario della Cgil scuola - per questo rialzeremo il livello della nostra iniziativa. Stiamo raccogliendo centinaia di firme per chiedere di discutere la riforma (tra gli altri hanno già aderito Moni Ovadia, Giorgio Bocca e Margherita Hack, ndr) e presidieremo il parlamento durante il passaggio alla camera". Che la riforma sia discussa in parlamento è anche quello che chiede lo Snals. Preoccupata anche Daniela Colturani della Cisl scuola: "Stiamo facendo una strenua battaglia per impedire l'ingresso anticipato a scuola. ora questa faccenda dell'avvio dell'anticipo solo nei comuni che hanno le strutture adeguate mi sembra un'enormità, un vero schiaffo alla possibilità per tutti di accedere alla stessa qualità dell'istruzione".
Sulla necessità di fermare la riforma Moratti torna ad intervenire l'ex ministro dell'istruzione, Luigi Berlinguer: "Nonostante le manifestazioni di studenti, insegnanti e genitori il governo insiste con la riforma. Che continua a partorire il topolino, velenoso però. non c'è nessuna riforma, solo un ritorno al passato. Il punto centrale resta la riduzione dell'offerta formativa. meno organici, meno ore, meno anni di obbligo. Sull'estensione dell'obbligo scolastico faremo una battaglia durissima in palramento. E durissimo è anche Piero Bernocchi, che parla di una riforma "disastrosa" e stigmaitzza "l'assenza dell'obbligo scolastico non solo a 18, ma neanche a 16 anni" nonché "la privatizzazione regionalistica dell'intero sistema della formazione, che renderà questo canale completamente asservito agli interessi delle imprese". Per questo invita "a partecipare in modo convinto allo sciopero generale, ma anche alla manifestazione nazionale per la difesa della scuola pubblica che organizzeremo a maggio". Mentre Rifondazione promette di portare in piazza il no alla riforma fin dal 23 marzo: "Dopo mesi di mobilitazioni da parte del corpo docente, degli studenti e dei lavoratori del settore contro questa riforma, segno tangibile del malessere diffuso nella scuola - dichiara Titti De Simone - la Ministro Moratti rimane cieca alle richieste di un confronto ampio, democratico e plurale".