Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Mattino-Assemblee e occupazioni. dilaga la protesta

Il Mattino-Assemblee e occupazioni. dilaga la protesta

ANNA MARIA ASPRONE Assemblee, occupazioni simboliche, agitazioni. Non accenna a fermarsi la protesta degli studenti. Anzi, da quando sono stati approvati i due decreti legge della Moratti sulla ri...

18/10/2005
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

ANNA MARIA ASPRONE Assemblee, occupazioni simboliche, agitazioni. Non accenna a fermarsi la protesta degli studenti. Anzi, da quando sono stati approvati i due decreti legge della Moratti sulla riforma del secondo ciclo, si sentono defraudati di un loro diritto, quello allo studio in una scuola che non sia "classista". Dopo le agitazioni di venerdì anche ieri mattina in molte scuole di Napoli e provincia non ci sono state lezioni. Alcuni istituti sono stati occupati simbolicamente come il liceo classico Vittorio Emanuele, il Garibaldi, il Villari, l'Itis Gadda, in altri si sono svolte assemblee straordinarie come al Vico, al Pagano, al Casanova, all'Umberto, al liceo socio-psico-pedagogico Campanella, allo Scientifico Cuoco, all'Istituto d'arte Boccioni, all'Ipsct De Sanctis, all'Itc Diaz, e agli Itis Da Vinci, Alessandro Volta ed Enrico Fermi. In altre scuole, infine, come al liceo Mercalli, dopo l'assemblea sono stati organizzati gruppi di lavoro per discutere sulla riforma Moratti. Ma, non solo, ieri pomeriggio, proprio mentre presso la Facoltà di Ingegneria avevano luogo gli Stati generali della scuola organizzati dall'assessore Corrado Gabriele, al liceo classico Genovesi si sono riuniti i collettivi di molti istituti napoletani per definire la strategie da adottare nei prossimi giorni. La mobilitazione studentesca potrebbe sfociare in una protesta di piazza: cortei per "difendere la scuola pubblica". "La riforma della scuola - dice Martina Lombardi, del Vittorio Emanuele e rappresentante della Rete Campana Studenti in movimento - è stata portata avanti senza consultare gli studenti che non sono mai considerati attori del proprio percorso di apprendimento, in grado di compiere scelte autonome". "Il nostro - aggiunge Andrea Ruben, III C al liceo Genovesi - è un dissenso nei confronti di chi vuole dividere l'istruzione liceale, nelle mani dello Stato, e la formazione professionale, nelle mani delle Regioni. Contro chi costringe un ragazzo di 13 anni a dover scegliere se accedere all'istruzione liceale o scegliere un'istruzione professionale dequalificata". A coordinare molte iniziative studentesche è l'Unione degli Studenti. "I decreti sono provvedimenti catastrofici - spiega Irma Caputo, coordinatrice regionale dell'Uds - che distruggeranno gli istituti tecnici e professionali e trasformeranno metà della scuola in uno squalificato e privatizzato avviamento al mestiere di apprendista e precario a vita. Penalizzerà il Sud e le famiglie meno agiate". D'accordo sulla protesta e sul dissenso ma non sulle occupazioni la Confederazione degli Studenti. "Occupare le scuole non è la scelta migliore per protestare - ha detto Andrea Pellegrino, membro del direttivo nazionale della Cds - meglio portare avanti forme di protesta che tengano conto delle intenzioni della maggior parte degli studenti". Duro il commento della Cgil scuola. "Con le superiori la riforma - dice Franco Buccino, segretario della Cgil scuola - mostra il suo volto peggiore: la discriminazione sociale. Istruzione e formazione rimangono due canali alternativi e incomunicabili. La scelta per lo studente è così precoce e innaturale che non può non essere condizionata dal contesto familiare e sociale. In Campania ci porta indietro di molti anni. Non dimentichiamo che la dispersione scolastica è tornata significativa dopo l'abbassamento dell'obbligo scolastico. Gli studenti - conclude - hanno tutto il diritto di protestare con chi vuole decidere con molto cinismo del loro destino".