Il Mattino/Caserta: Dalla politica alle associazioni l’appello ai giovani: «Resistere»
la Federazione lavoratori della Conoscenza ha celebrato proprio a Caserta - e non a caso - la sua prima conferenza organizzativa - ha dedicato una sessione dell’evento alla cultura della legalità, alla lotta contro la camorra e la mafia
Commenti, osservazioni, possibili interventi: il tema della criminalità organizzata di stampo camorristico che inquina la vita civile nelle nostre terre fa discutere. Renato Natale, responsabile locale di Libera già sindaco di Casal di Principe dal dicembre del ’93 al novembre del ’94, all’epoca dell’omicidio di don Peppino Diana, sottolinea alcune realizzazioni concrete. «È importante - afferma - aver spostato la gestione dei beni confiscati alla camorra dal demanio a un Osservatorio qualificato e con compiti specifici e dedicati. A giugno poi partirà un’iniziativa che apre al pubblico per eventi culturali e rappresentazioni teatrali che abbiano per soggetto il fenomeno della malavita organizzata i siti confiscati». I beni riutilizzati a fini sociali sono solo il 7 per cento del totale ma, sottolinea ancora Natale, «il patrimonio di cui si parla, è immenso». In generale il fenomeno camorristico è un problema che non può essere risolto nell’ambito di una sola generazione. Natale però sparge ottimismo: «Rispetto agli anni Ottanta la situazione è notevolmente migliorata: non passa giorno che un’operazione delle forze dell’ordine non proceda ad arresti o sequestri». Più tardi sarà Enzo Iacopino, ex capo della redazione romana del «Mattino», ex presidente della Stampa parlamentare e attualmente segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti, a sottolineare: «I cittadini che non hanno tribune, non hanno su di loro riflettori, chiedono di poter vivere in una società sicura, e di avere una informazione che rispetti la verità osservando regole deontologiche che soltanto l’Ordine dei giornalisti può garantire. Altri - ha aggiunto - dovrebbero trovare un motivo di riflessione nel fatto che l’anti-Stato considera suoi nemici i giornalisti. Questo è un Paese che consente a tutti, anche a me, di manifestare liberamente un’opinione. Si può addirittura scegliere la posizione che coincide con quella dell’anti Stato criminale che tenta di ridurre al silenzio i giornalisti». Enrico Panini, segretario nazionale Flc-Cgil, la Federazione lavoratori della Conoscenza (si occupa si università e ricerca) che ha celebrato proprio a Caserta - e non a caso - la sua prima conferenza organizzativa - ha dedicato una sessione dell’evento alla cultura della legalità, alla lotta contro la camorra e la mafia nel Mezzogiorno come realtà che ledono lo sviluppo economico e i diritti delle persone rendendo impossibile affrontare le sfide della modernità e condannando il territorio al degrado e al sottosviluppo. Per Domenico Fiorinelli, responsabile giovani dell’Azione cattolica, «bisogna investire su cultura e formazione in modo lungimirante, coinvolgendo e recuperando i giovani verso stili di vita più sobri e all’impegno civile diversamente da quanto accade oggi in una società improntata all’arrivismo e al protagonismo». Gianfranco Alois, vicesindaco di Caserta, pensa che manifestazioni come quella svoltasi ieri «siano importanti momenti di solidarietà e vicinanza a persone che svolgono il proprio dovere e subiscono ricadute anomale come le minacce camorristiche. Eventi simili contruibuiscono inoltre a sensibilizzare le persone perché non basta la repressione per garantire la sicurezza ma la gente che fa fronte comune». si.mo.