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Il MAttino-"Dodicimila prof in meno, il sistema al collasso"

"Dodicimila prof in meno, il sistema al collasso" Roma. Alla vigilia degli esami di maturità i gruppi dell'Unione di Camera e Senato lanciano l'allarme per l'avvio del prossimo anno...

22/06/2005
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Il Mattino

"Dodicimila prof in meno, il sistema al collasso"

Roma. Alla vigilia degli esami di maturità i gruppi dell'Unione di Camera e Senato lanciano l'allarme per l'avvio del prossimo anno scolastico, chiedono di cancellare la legge 53, quella della riforma Moratti e presentano una loro proposta. In una conferenza stampa, nel salone del gruppo della Margherita al Senato, i parlamentari dell'opposizione hanno denunciato la "situazione di collasso" in cui versa attualmente la scuola italiana. A fronte di un incremento, negli ultimi tre anni, di circa 55mila studenti gli insegnanti sono diminuiti di quasi 12mila unità e la situazione non sembra destinata a migliorare visto che delle più volte annunciate immissioni in ruolo dei precari ancora non c'è traccia. Per l'anno scolastico 2005-2006 - hanno sottolineato i sindacati confederali di categoria - sono previste oltre 20.000 cessazioni dal servizio per il personale docente e circa 7.500 per il personale tecnico e amministrativo. Questo dato, in assenza di immissioni in ruolo - hanno denunciato - inevitabilmente aumenterà il divario tra il personale di ruolo e quello precario. In più - hanno aggiunto i parlamentari - la riduzione dei posti in organico nella secondaria si traduce nella riconduzione forzata delle cattedre a 18 ore, aumentando il numero dei docenti che operano nelle classi e aumentando le situazioni di discontinuità didattica. L'Unione, ha commentato il ministro per l'Attuazione del programma di governo Stefano Caldoro, "mostra la faccia peggiore contro il cambiamento, osteggiando di fatto la modernizzazione della scuola italiana". Per i sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil, i tagli "realizzati attraverso l'imposizione di invalicabili tetti regionali, hanno impoverito la scuola pubblica italiana e determinato un inaccettabile abbassamento dell'offerta formativa e della qualità del servizio"."In alcune realtà - affermano i sindacati - vengono negati i diritti degli studenti in relazione alle richieste delle famiglie dei modelli didattici del tempo pieno e prolungato; non si rispetta il numero degli alunni per classe, non si garantisce il supporto all'inserimento di bambini e studenti diversamente abili, nè quelli stranieri". Venerdì prossimo, intanto, sostiene lo Snals-Confsal il consiglio dei ministri dovrebbe approvare un decreto legge per le immissioni in ruolo del personale precario della scuola.