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Il Mattino: Voti alle scuole elementari ok bocciati i licei

I bimbi ottengono 551 punti (sufficienza a quota 500) mentre gli adolescenti appena 470

05/12/2007
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Il Mattino

MARCO ESPOSITO Gli studenti italiani fanno brutta figura nei confronti internazionali sia che scelgano il liceo sia che si iscrivano a un tecnico o un professionale. E a quindici anni possono battersi alla pari con i colleghi della Grecia o della Bulgaria, mentre perdono il confronto con almeno due terzi del pianeta: asiatici, americani oltre che francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli. Il rapporto - atteso da tre anni - sarà presentato oggi in una cinquantina di Paesi del mondo. In Italia i dati saranno diffusi a Roma in un incontro con il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni (nella foto). Le ricerche internazionali, come detto, sono due. Una riguarda i bambini al quarto anno di scuola dell’obbligo, si chiama Pirls ed è curata dal Centro di studi internazionali di Boston; l’altra è dell’Ocse di Parigi, si concentra sui quindicenni e si chiama Pisa. Pirls e Pisa dànno il quadro di una scuola a due velocità. In quarta elementare i bambini italiani, nonostante siano a parità di classe i più piccoli del mondo con 9,7 anni, fanno un figurone sia nei test letterari sia in quelli scientifici. Il punteggio del bambino-medio dell’indagine in tutti i test è per definizione 500 e gli italiani sono nella parte più alta della classifica con 551. In Europa soltanto il Lussemburgo fa un pochino meglio (557) ma in quarta elementare lì l’età media è di quasi due anni superiore: 11,4. Mentre nel mondo brilla la Russia (565) con un anno di vantaggio sull’Italia (10,8), seguita da Hong Kong (564), Singapore (558) e Canada (555 in Ontario). Dietro l’Italia - sesta - gli Stati Uniti, l’Australia e il resto d’Europa con i francesi battuti d’una trentina di punti. Le aree meno floride, con Marocco e Sud Africa, chiudono la classifica. È interessante notare che la scuola tricolore si mostra tra le più equilibrate del pianeta: i bambini delle elementari infatti hanno dovuto affrontare due test, uno di tipo letterario e uno scientifico e i voti nelle scuole italiane sono stati ottimi e simili in entrambe le materie (551 e 549) mentre per esempio i bambini ungheresi fanno un figurone nel campo letterario (557, secondi al mondo dopo i russi) ma non confermano i risultati in quello scientifico (541, tredicesimi). Soltanto in una cosa le scuole di ogni continente si mostrano uguali: nel vedere le bambine primeggiare rispetto ai ragazzi. Dalla Norvegia al Sud Africa, dagli Stati Uniti alla Russia, da Israele ai paesi islamici. Anzi è proprio qui - e in particolare in Kuwait e Qatar - che le bimbe fanno segnare il migliore distacco rispetto ai propri coetanei di sesso maschile, con 37 punti in più in Qatar e addirittura 67 in Kuwait. In media mondiale le femminucce ottengono 17 punti in più dei maschietti mentre in Italia il differenziale è più basso, pari a 7 punti, segno ancora una volta di un buon equilibrio dell’istruzione elementare. Il quadro cambia, e radicalmente, a quindici anni. Qui i nostri ragazzi nei confronti internazionali scivolano dal sesto oltre il trentesimo posto - 33° per le lettere, 36° per le scienze, 38° per l’odiatissima matematica, con un punteggio medio di 470 - ovvero nella seconda metà del tabellone visto che i paesi Ocse esaminati sono 57. Per esempio nelle scienze l’Italia, che era ventisettesima nel 2003, è trentaseiesima con un punteggio di 475, ovvero 74 punti sotto lo score scientifico dei compagni italiani di quarta elementare. E soprattutto sotto i 500, voto che rappresenta lo standard mondiale e quindi, in un certo senso, la sufficienza. Una débacle che ha però un responsabile: il Mezzogiorno. Senza infatti i punteggi mediocri ottenuti ai test internazionali dagli studenti del Sud, l’Italia recupererebbe le posizioni di testa. Un dato sul quale oggi, quando saranno diffusi i dettagli della rilevazione, bisogna riflettere. Perché senza matematica, scienza, lettere non ci sarà alcun «mestiere» per i giovani meridionali. E, parafrasando Venditti, sarà notte anche dopo gli esami.