Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Messaggero-Scuola, con i "punti" 15 mila assunzioni

Il Messaggero-Scuola, con i "punti" 15 mila assunzioni

Domani in Consiglio dei ministri il provvedimento che dovrebbe sanare la guerra tra supplenti e "sissini" Scuola, con i "punti" 15 mila assunzioni Pronto il decreto per le graduatorie...

02/04/2004
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Domani in Consiglio dei ministri il provvedimento che dovrebbe sanare la guerra tra supplenti e "sissini"
Scuola, con i "punti" 15 mila assunzioni
Pronto il decreto per le graduatorie dei precari. I sindacati: "E' solo una toppa"
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Domani il Consiglio dei ministri approverà il decreto legge sui precari. La lotta disperata tra "sissini" e "supplenti di lungo corso" approda a Palazzo Chigi, ma la soluzione scelta dal governo soddisfa solo a metà i precari storici. Questi, se sono anche vincitori di concorso, avranno diritto ad un bonus di 6 punti, per ridurre il gap che li divide dai colleghi usciti dalle scuole universitarie di specializzazione. I "sissini", invece, avranno i 30 punti che maturano con il biennio universitario: 12 per ciascun anno, cui se ne aggiungono altri 6 per il superamento dell'esame, confermando la situazione attuale. La definizione dei punteggi porterà anche all'assunzione dei 15.000 (tra insegnanti e personale Ata) promessi dalla Moratti.
Pur essendo un "primo passo" e comunque un "tentativo di riequilibrio" il decreto non piace ai sindacati: "E' una toppa - dicono Cgil, Cisl e Uil - non sana gli errori fatti in tanti anni". A colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato negli ultimi tre anni i punteggi dei precari sono cambiati sei volte. Una delle sentenze del Tribunale amministrativo ha annullato i 18 punti che erano stati dati agli "storici", perché assegnati dal ministero attraverso una circolare, strumento "debole" per una materia che richiede leggi ad hoc o decreti. Per fermare la "guerra tra poveri" e la protesta dei precari "scavalcati" dai "sissini", il governo l'anno scorso ha presentato in Parlamento un disegno di legge che riforma il reclutamento degli insegnanti. Ma il provvedimento è ancora in Commissione istruzione al Senato. L'iter, dunque, si annuncia lungo. Ecco perché la Moratti, che in aprile deve dettare ai dirigenti regionali i criteri per la formazione delle graduatorie 2004-2005, ha deciso di emanare un decreto legge. "Un colpo al cerchio e uno alla botte - sostiene Massimo Di Menna, Uil - Restano delle iniquità, la soluzione vera non può che venire da un riordino radicale della materia". Per Alessandro Ameli, della Gilda, il decreto è solo un "contentino", "riscrive le regole, ma non fa giustizia".
Dalla maggioranza, invece, arriva un plauso. Il senatore di An Giuseppe Valditara dice: "E' importante che la questione dei precari si chiuda rapidamente, dando risposte certe e definitive a migliaia di persone. E' comunque auspicabile che si delinei presto un nuovo sistema di reclutamento, come previsto dalla legge di riforma Moratti".
"Il governo ha fatto dei ritocchi - osserva la senatrice diessina Chiara Acciarini - Non compensano gli equilibri rotti dall'unificazione delle fasce e dal raddoppio dei punti per chi insegna nelle scuole non statali. Noi abbiamo sempre sostenuto che agli specializzati nelle Ssis spetta un punteggio maggiore, ma si doveva contemporaneamente assumere, ad esaurimento, il precariato storico".


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI