Il ministero annuncia battaglia ai diplomifici
Dice il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi, titolare della questione, che il ministero dell'Istruzione nei prossimi 45 giorni inizierà a stanare le scuole paritarie finte, irregolari, i diplomifici che si fanno pagare dai docenti precari per regalare loro punteggio utile per le graduatorie d'assunzione
Corrado Zunino
Dice il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi, titolare della questione, che il ministero dell'Istruzione nei prossimi 45 giorni inizierà a stanare le scuole paritarie finte, irregolari, i diplomifici che si fanno pagare dai docenti precari per regalare loro punteggio utile per le graduatorie d'assunzione. E nel corso di un seminario sul tema, il ministro Stefania Giannini ha detto "sì alla parità scolastica, no ai diplomifici". Sulla scuola paritaria "abbiamo infranto molti tabu", ancora il ministro, "trattandola come una gamba fondamentale del nostro sistema di istruzione, ma dobbiamo affermare sempre di più il principio di qualità separando ciò che funziona da ciò che non funziona, chi fornisce un servizio da chi fa balzare i numeri degli studenti in occasione degli esami di Stato".
Il sottosegretario Toccafondi aggiunge che ci saranno 52 ispettori in più e che saranno presto coordinati. Il piano straordinario da avviare entro metà novembre - figlio di una legge "Buona scuola" che con il comma 152 vuole tenere in piedi lo zoppicante mondo degli istituti paritari - ha l'obiettivo di individuare "prioritariamente le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado caratterizzate da un numero di diplomati che si discosta significativamente dal numero degli alunni frequentanti le classi iniziali e intermedie". Oggi, nelle superiori italiane, ci sono 37.492 alunni nelle classi quinte e solo 18.094 nelle prime: significa che si iscrive la metà rispetto a cinque anni fa.
Il seminario "La Buona scuola e il sistema delle scuole paritarie" ha offerto sostanza e dati a una realtà conosciuta: il cuore delle false paritarie è la Campania. Negli ultimi cinque anni sono stati 29 gli istituti in provincia di Napoli (13), Salerno (13), Caserta (2) e Avellino (1) che hanno subito la revoca della parità scolastica e, quindi, sono stati retrocessi a private "tout court". Sono 26 scuole superiori e tre materne. Il Luca Pacioli e il Vittorio Emanuele di Nola e l'Achille Lauro di Torre Annunziata videro l'incursione della Guardia di finanza nell'aprile 2013. Arruolavano studenti fantasma, ragazzi inesistenti: decine e decine di avatar che, inseriti sui registri nelle classi delle medie superiori, consentivano di raggiungere il numero di iscritti previsto dalla legge. In questo modo gli studenti veri, che spendevano per iscrizione e frequenza tremila euro l'anno, avevano la garanzia dell'esame di Stato e soprattutto del diploma. Naturalmente senza frequentare. Erano tutti d'accordo, anche buona parte dei docenti che, braccia incrociate in aula, acquisivano punteggio. Tutti coperti da alti funzionari dell'Ufficio scolastico della Campania. Le accuse furono: associazione per delinquere, falso, alterazione, distruzione di atti. Due dei tre istituti sono stati sequestrati, il terzo era già in liquidazione.
Nel frattempo, il ministero ha tolto la parità scolastica a un'altra scuola di Nola, centro dei traffici, e a plessi di Frattamaggiore, Pomigliano d'Arco, Casalnuovo, Marigliano, Poggiomarino e a istituti delle altre tre province campane. Nel 2016 la caccia ai diplomifici italiani sarà - giurano ministro e sottosegretario di riferimento - dura ed efficace.