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Il ministero non manda i soldi alle scuole, l'Agenzia delle entrate multa i presidi

La paradossale situazione denunciata dalla Flc Cgil: sanzioni pecuniarie ai dirigenti scolastici per il ritardato o mancato versamento delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali e assistenziali per i supplenti temporanei. Peccato che i fondi arrivino col contagocce

22/05/2013
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Non ti pago e per di più ti multo. E' la singolare situazione in cui si trovano alcuni presidi italiani, denunciata dalla Flc Cgil che, per questa anomalia tutta italiana, chiede al neo ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, di correre ai ripari. "Tanti dirigenti e direttori dei servizi amministrativi - spiegano dal sindacato - continuano ad essere molestati dalle sanzioni pecuniarie irrogate dall'Agenzia delle entrate per il ritardato versamento delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali ed assistenziali sulle prestazioni rese dal personale negli anni passati". Peccato che, secondo l'organizzazione sindacale guidata da Mimmo Pantaleo, i presidi non hanno colpe, visto che ormai da anni i fondi per pagare i supplenti - quando arrivano - entrano nelle casse delle scuole con mesi di ritardo.

La situazione riguarda soprattutto "gli anni 2007, 2008 e 2009 a causa dell'insufficiente finanziamento alle scuole per retribuire i supplenti temporanei" da parte di viale Trastevere. E adesso a pagarne le conseguenze sono i presidi. La lentezza dei finanziamenti ricordata dal sindacato "ha prodotto il ritardo o, in alcuni casi, il mancato versamento, di ritenute e contributi. Ora per quei ritardi arrivano sanzioni che vengono imputate ai direttori dei servizi (i segretari scolastici, ndr) e, per l'omessa vigilanza, ai dirigenti in servizio all'epoca. Per esse ora si chiede di attivare le procedure per la contestazione del danno erariale". Una situazione che non sembra essere cambiata troppo se in alcune scuole si procede alla riffa per pagare i supplenti temporanei.

Siamo di fronte al caso in cui una mano non sa cosa fa l'altra? E "adesso dirigenti dei servizi e dirigenti scolastici vengono individuati quali colpevoli di un sistema nel quale essi non potevano intervenire. L'Agenzia delle entrate e la Corte dei conti cerchino altrove i responsabili dei ritardi nei pagamenti di ritenute fiscali e contributi previdenziali ed assistenziali". Il riferimento è a chi ha gestito il ministero dell'Istruzione negli anni a cui si riferiscono le presunte mancanze dei dirigenti scolastici. "E' inaccettabile - afferma Pantaleo - che il ministero dell'Economia tenti perfino di lucrare, attraverso le multe, un indebito guadagno per le casse dello Stato a danno di chi all'epoca è stato costretto a scegliere fra pagare a chi aveva lavorato almeno i compensi netti spettanti e non pagare affatto".

E' lo stesso sindacato a spiegare quale situazione si sono trovate a fronteggiare le scuole. "Quelle che hanno sempre pagato il personale ed hanno iscritto in bilancio le somme necessarie non si sono più viste restituire i fondi anticipati usando i soldi delle famiglie, quelle che non hanno potuto pagare hanno ricevuto i decreti ingiuntivi e si sono trovate a pagare anche le spese legali e gli interessi". Lo scorso anno, il sottosegretario Marco Rossi Doria, dicono da via Serra, aveva promesso una soluzione. Ma dopo 12 mesi nessuno l'ha trovata. "Questo governo - tuona Pantaleo - non ha finora fatto nulla, come per altre questioni. E non ha neppure dato segnali concreti, al di là delle parole".