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IL MINISTRO: "PROPONIAMO IL 3,6%"

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01/05/2004
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Contratto statali, Mazzella: sì agli aumenti ma non accetteremo diktat da nessuno

ROMA "Gli statali avranno i loro aumenti retributivi. Per questo, le risorse sono già state previste nella legge Finanziaria, ma di certo non potremo accettare dai sindacati nessun diktat". Così il ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, è tornato sulla polemica sui contratti pubblici per il cui rinnovo Cgil, Cisl e Uil chiedono un aumento dell'8% contro il 3,6% previsto dal governo. Una richiesta avanzata con forza dai sindacati a sostegno della quale hanno già annunciato uno sciopero generale nel pubblico impiego per il 21 maggio. "Certo che ci saranno gli aumenti ha detto Mazzella ma nella misura considerata sufficiente dal governo. Quantità che riconfermiamo dopo ulteriori accertamenti: nell'ultima stagione contrattuale, gli incrementi per i dipendenti pubblici sono stati del 17% a fronte di un'inflazione del 12%. Non solo: già con il precedente governo di centrosinistra, gli aumenti dei contratti furono dell'11% contro un'inflazione del 9%. Gli stessi dipendenti pubblici dovranno riconoscere che aumenti così consistenti delle retribuzioni di fatto non li hanno mai avuti: sono superiori alle vecchie 200 mila lire, solo per la scuola l'incremento è stato di 145 euro". Il ministro ha annunciato, quindi, che i sindacati saranno convocati per la partita dei contratti pubblici. Ma sui tempi non si è sbilanciato considerando la serie di emergenze a cui il governo sta facendo fronte e che vanno dagli ostaggi in Irak all'Alitalia passando per la Fiat di Melfi. "Vogliamo aprire la trattativa ha detto ancora Mazzella ma potremo discostarci di poco da quanto già previsto, di certo non potremo arrivare all'8% richiesto. I sindacati provino, in base a precisi calcoli, che la loro richiesta è motivata e noi dimostreremo che il 3,6% previsto è idoneo. Trattare non significa subire un diktat". (ansa)