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Il Picccolo-Un'insegnante: "C'è gente ridotta alla disperazione"

Un'insegnante: "C'è gente ridotta alla disperazione" Il nuovo sistema di calcolo dei punteggi introdotto dal Ministero dell'Istruzione ha fatto perdere la bussola agli insegnanti che, nonosta...

20/08/2004
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Il Piccolo

Un'insegnante: "C'è gente ridotta alla disperazione"
Il nuovo sistema di calcolo dei punteggi introdotto dal Ministero dell'Istruzione ha fatto perdere la bussola agli insegnanti che, nonostante la disponibilità del Centro servizi amministrativi a fornire tutti i chiarimenti del caso, non riescono più ad orientarsi nel maremagnum dei diversi decreti.
A contendersi la graduatoria per un posto d'insegnante di scuola elementare ci sono 140 persone e con le nuove tabelle c'è stato chi ha perso in un sol colpo fino a 15 posizioni. "Al Csa mi hanno spiegato tre volte il nuovo metodo di calcolo, ma mi sono rimasti ancora dei dubbi: non sono proprio riuscita a capire come formino il punteggio". A parlare è una delle tante insegnati in equilibrio sulla bilancia del precariato. "Su un sito dedicato alla scuola - continua la donna - consigliano di verificare il nuovo punteggio assegnato perchè è calcolato automaticamente da un "cervellone". Mi hanno dimostrato che il mio è corretto, ma nonostante questo ho perso delle posizioni. La mia non è una situazione critica, ma c'è gente che è disperata. E i sindacati? In un momento critico come questo sono in ferie. In fondo corriamo tutti per conquistare il ruolo, anche mezzo punto alla fine può rivelarsi fondamentale".
Al Csa sono consapevoli che il nuovo meccanismo introdotto dal Miur ha creato malumori e, proprio per il fatto che risulta difficile da digerire, non negano spiegazioni a nessuno. Nelle vecchie tabelle il punteggio guadagnato tramite concorso andava da un minimo di 12 a un massimo di 36, nelle nuove è stato invece ridotto da 4 a 12. La riduzione non ha però coinvolto la voce dei titoli e dei meriti, per cui, ad esempio, la laurea continua a "pesare" 3 punti. In poche parole la situazione penalizza chi al concorso ha ottenuto un punteggio alto mentre avvantaggia chi è stato meno brillante, ma ha maggiori titoli.
Stefano Bizzi