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Il Piccolo-Antonaz: "Stop alla Moratti"

L'assessore e i colleghi italiani chiedono il ritiro del decreto sulla scuola Antonaz: "Stop alla Moratti" ...

03/07/2005
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Il Piccolo

L'assessore e i colleghi italiani chiedono il ritiro del decreto sulla scuola
Antonaz: "Stop alla Moratti"


TRIESTE Ha bruciato le tappe, non escludendo una "battaglia solitaria" del Friuli Venezia Giulia, pur di bloccare Letizia Moratti. E il suo decreto di riforma della scuola. Ma Roberto Antonaz, l'assessore all'Istruzione che aveva già immaginato una legge regionale "stoppa-ministro", non deve combattere da solo. Non più. I colleghi di tutt'Italia, quelli che ha recentemente incontrato a Roma, avanzano una richiesta comune: il ministro ritiri il decreto, se vuole riavviare il dialogo.
"Non era una posizione scontata anche se fortunatamente, da quando c'è stato il rinnovo delle amministrazioni regionali, la musica è cambiata" commenta, soddisfatto, Antonaz. Spiegando che gli assessori regionali all'Istruzione hanno approvato un testo in cui ricordano innanzitutto che "l'interruzione del dialogo è stata causata dall'intervenuta approvazione dello schema di decreto senza alcuna consultazione delle Regioni".
E così gli assessori regionali spiegano che "la volontà di riaprire il dialogo", "finalizzato all'integrale rivisitazione dello schema di decreto", "è condizionata dal suo ritiro".
"Un passo molto positivo, l'unico da farsi, perché il decreto Moratti non è emendamebile. D'altronde - aggiunge Antonaz - la ripresa di un confronto corretto è l'unica possibilità per il raggiungimento di un'intesa forte su una materia di così grande rilievo sociale. L'intesa consentirebbe di accelerare il processo di definizione e approvazione dello schema di decreto, evitando un possibile futuro contenzioso costituzionale".
Gli assessori regionali, infatti, avvertono il ministro: "Il decreto legislativo è gravemente lesivo delle prerogative costituzionali delle Regioni nonchè delle competenze specifiche delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome". Ma quel decreto, aggiunge Antonaz, è fortemente criticabile nel metodo: "Il sistema educativo di istruzione e formazione va mantenuto nella sua unitarietà e non separato in due parti - una statale e una regionale - a garanzia di reale pari dignità di tutti i percorsi formativi".
Gli assessori all'Istruzione e Formazione danno man forte: "Il quadro unitario è indispensabile per garantire certezze al mondo della scuola, agli studenti e alle famiglie sul diritto allo studio e alla fruizione di un'offerta formativa certa e di qualità".