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Il Piccolo-Scuola, Moratti cerca il dialogo

sindacati: "Il ministro apra un confronto vero". Il 26 marzo in piazza anche gli atenei Scuola, Moratti cerca il dialogo ROMA Lancia un appello "al dialogo". Chiede "fiducia" nell'a...

07/03/2004
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Il Piccolo

sindacati: "Il ministro apra un confronto vero". Il 26 marzo in piazza anche gli atenei
Scuola, Moratti cerca il dialogo
ROMA Lancia un appello "al dialogo". Chiede "fiducia" nell'azione riformatrice del governo.
Preannuncia una guerra senza quartiere al "sistema dirigista" per "creare opportunità". Promette una rivoluzione nell'istruzione. Ma Letizia Moratti dice anche che "non cederà alle proteste di piazza" dei professori, dei ricercatori, degli studenti, dei genitori. E di tutta l'opposizione. Il suo appello al confronto con i sindacati - lanciato dalle colonne di un quotidiano - cade perciò nel vuoto. Il mondo della scuola, dell'università e della ricerca insiste nel chiedere il ritiro delle riforme e preannuncia lo sciopero generale per il 26 marzo prossimo. In piazza scenderanno tutti insieme, senza se e senza ma. Il ministro dell'Istruzione fa sapere però - in un'intervista - che andrà dritto per la sua strada, "contro le resistenze culturali, basate su una concezione di scuola che detta regole e standard uguali per tutti, non valorizza le attitudini e le capacità delle singole persone". Insomma - manda a dire Letizia Moratti, il giorno dopo le occupazioni simboliche degli atenei di tutta Italia - bisogna "smontare un sistema prescrittivo". I provvedimenti non verranno ritirati.
Eventuali modifiche? "Lo ripeto, la riforma è flessibile. Verifichiamo in 18 mesi ciò che funziona e ciò che non funziona". Quanto, in particolare all'università - che, stando a docenti e ricercatori, con la riforma vedrà aumentare il precariato - deve diventare "efficiente, efficace e qualitativa". E cambierà il metodo di finanziamento: "prima i soldi venivano distribuiti in base al numero di iscritti. Ma non si incentivavano gli atenei a migliorare. ".
La voglia di confronto, dunque, sembra apparente. E sale il livello dello scontro con i sindacati. "Se vuole il dialogo, lo attui". Così risponde Angela Nava, coordinatrice del Movimento dei Genitori Democratici.
Più duro Enrico Panini, segretario della Cisl-scuola.
"Quello di cui la scuola e i cittadini hanno bisogno sono fatti. Il ministro Moratti ritiri il provvedimento attuativo della riforma della scuola e - aggiunge Panini - cominci un confronto vero". Chi si oppone alle decisioni del governo - ha notare il leader della Cgil-scuola - "non lo fa in base a resistenze culturali, così come la nostra scuola non è quella dell'Unione Sovietica degli anni '50 nella quale le famiglie non avevano voce in capitolo ".
Serena Bruno


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