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Il Riformista: Il federalismo solidale sia la chiave per far migliorare il ministero

È necessario affrontare con determinazione e capacità progettuale e organizzativa le non semplici problematiche connesse all'attuazione del titolo V della Costituzione

21/08/2006
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Il Riformista

Nel campo delle politiche scolastiche il mancato coordinamento dell'esercizio di competenze tra Stato, regioni, province e autonomie locali sta determinando un autentico deficit di efficienza ed efficacia decisionale che ha impedito il miglioramento del nostro sistema di istruzione e formazione. È necessario affrontare con determinazione e capacità progettuale e organizzativa le non semplici problematiche connesse all'attuazione del titolo V della Costituzione. Non possono certamente bastare le formule tradizionalmente proposte, basate sul principio di una rigida divisione dei ruoli nell'elaborazione del futuro progetto della scuola, nell'ambito della quale allo Stato viene assegnato il compito di delineare quadri di riferimento generale, in modo da garantire l'unitarietà del sistema formativo, mentre alle regioni viene attribuita la gestione relativamente all'organizzazione del sistema scolastico, con preminenti compiti di programmazione della rete scolastica e dell'offerta integrata di istruzione e formazione. I confini delle aree di competenza di sistemi diversi non possono essere soltanto il risultato di definizioni burocratiche: in una logica di rete non è il confine che determina quali relazioni possano essere considerate interne a un determinato sistema, ma sono le relazioni che delineano il loro stesso confine.

Continuità orizzontale.Alcuni nessi e legami sono infatti rivolti a strutturare e a organizzare il processo di funzionamento interno al sistema in oggetto, mentre altri sono dedicati alla creazione di nessi, e quindi di nodi, con altri luoghi e sistemi. Se prendiamo, ad esempio, il complesso delle funzioni che con la riforma del titolo V della Costituzione vengono attribuite alle regioni, risulta chiaro che esso presuppone e delinea una duplice configurazione di contesto: quello esterno al territorio regionale e quello interno. Il primo è lo spazio per la costruzione di un sovrasistema del quale entrano a far parte le altre regioni, lo Stato, l'Unione europea, mentre il secondo è lo spazio costitutivo della dimensione organizzativa e gestionale, di competenza esclusiva della stessa regione. Il problema è ulteriormente complicato dal fatto che lo stesso discorso può e deve essere fatto, all'interno di ogni singolo territorio, per quanto riguarda il confine del sistema dell'istruzione. Parlare infatti di “continuità orizzontale” tra i diversi indirizzi, le diverse opportunità formative, l'istruzione, la formazione, il lavoro, e farne scaturire, conseguentemente, l'esigenza di favorire i reciproci passaggi significa, di fatto, prefigurare una reciproca compenetrazione che rende quanto meno arduo fissare a priori dei confini tra i diversi sistemi dell'istruzione e della formazione.

Sfere di competenza.Questo discorso teorico sui confini sta a significare che nei problemi riguardanti la delimitazione delle sfere di competenza, verticalmente, tra sovrasistemi, sistemi e subsistemi e, orizzontalmente, tra sistemi con funzioni diverse, l'attenzione, più che sui termini in relazione, va concentrata sulle relazioni tra di esse e sul modus generandi delle relative strutture. Per questo è assolutamente indispensabile individuare i presìdi dell'amministrazione centrale sul territorio che dovranno garantire il raggiungimento degli obiettivi generali del sistema dell'istruzione. Questi presìdi, per la loro funzione, dovranno essere dei “meccanismi cuscinetto” a due facce, l'una rivolta verso lo Stato, l'altra con lo sguardo costantemente rivolto ai diversi sistemi locali, alle loro specificità ed esigenze. Proprio per questa loro natura essi non potranno coincidere con gli Uffici scolastici regionali come sono oggi organizzati. S'impone, dunque, una completa ristrutturazione del Mpi, sia per quanto riguarda la sua struttura centrale, sia per quanto attiene le sue diramazioni periferiche, che andranno ripensate in funzione della realizzazione di un assetto istituzionale fondato su un autentico federalismo solidale.

Silvano Tagliagambe