Il Tempo - Accuse alla riforma della Moratti - No dei sindacati alla scuola classista
di MARIELLA LESTINGI ROMA - Dopo aver bloccato la riforma dei cicli, il ministro Letizia Moratti (nella foto) è pronta a stravolgere il mondo dell'istruzione. L'intenzione è quella di ridisegnar...
di MARIELLA LESTINGI
ROMA - Dopo aver bloccato la riforma dei cicli, il ministro Letizia Moratti (nella foto) è pronta a stravolgere il mondo dell'istruzione. L'intenzione è quella di ridisegnare una scuola all'insegna di un ritorno al passato: nessun ciclo unico per elementari e medie, scelta dell'indirizzo di studio a 14 anni (esattamente come adesso), obbligo fino ai 18 anni. È solo una prima ipotesi di lavoro, che deve ancora essere vagliata nei dettagli dai sindacati e dalle varie associazioni e poi di nuovo sottoposta al gruppo di lavoro istituito presso il ministero, presieduto da Giuseppe Bretagna. Ma per i sindacati e le associazioni degli studenti queste anticipazioni di controriforma "vanno strangolate nella culla!". Il nodo centrale è il cosiddetto "doppio canale": l'accusa è che la Moratti vuole una scuola di serie A, i licei, e una scuola di serie B, le scuole tecniche e professionali. "È solo l'ultimo episodio di una strategia ormai chiara - commenta Enrico Panini, segretario della Cgil scuola - il primo punto è la restaurazione delle differenze sociali, e la scelta precoce tra formazione professionale e licei va proprio in questa direzione". Inoltre, le superiori dovrebbero durare quattro anni anzichè cinque, ma proprio su questa importante riforma protesta Stefano d'Errico portavoce dell'Unicobas: una decisione in tal senso significherebbe la cancellazione di circa 40.000 posti di lavoro. Secondo i Cobas della scuola, poi, il progetto di controriforma supera "le più nere previsioni - afferma il portavoce Piero Bernocchi - perché la Moratti ha un'idea di scuola azienda che tratta l'istruzione come merce. Ma la ministra delle private, forzando la separazione tra istruzione e formazione vuole ripristinare la divisione classista degli anni '#3950;". Altra questione spinosa è la promessa di integrare in ruolo 14mila insegnanti di religione: lo Stato è pronto ad assumerli a tempo indeterminato, impegnandosi a mantenerli nell'organico delle scuole italiane anche se i vescovi dovessero revocare quell'idoneità che è il requisito per insegnare il cattolicesimo nelle aule. Il disegno di legge sarà presto discusso dal governo, poi comincerà l'iter parlamentare. L'operazione costerà 15 miliardi per il 2001 e quasi 50 nel 2002 e ha già scatenato un diluvio di polemiche: hanno protestato quasi tutte le sigle sindacali - tranne la Cisl - e i partiti dell'opposizione. "Si continua a scavalcare il Parlamento" ha commentato la responsabile scuola dei Ds Maria Grazia Pagano. I nodi della controriforma Moratti dovrebbero essere sciolti durante gli Stati Generali della scuola, che saranno convocati per il 19-20-21 dicembre. Intanto, oggi verrà discusso il piano nazionale degli asili nido, atteso da due mesi.
Dovrebbero essere introdotte agevolazioni per l'accesso agli asili nido da parte delle giovani coppie a basso reddito. Domani, invece, ricominciano gli scioperi nella scuola: incroceranno le braccia i lavoratori di tutti gli ordini e gradi di scuola appartenenti alla Confederazione Unitaria di Base (Cub). Lunedì 12, poi, scenderanno in piazza Cgil, Gilda e Unicobas per denunciare la mancanza di investimenti e i mancati aumenti salariali. Anche la Cisl e la Uil, a cui potrebbe associarsi lo Snals, sciopereranno il 12 novembre per un'ora per protestare contro la mancata copertura del differenziale tra inflazione reale e inflazione programmata