Il Tempo - INSEGNAMENTO E INTERNET
Anche il vecchio prof. dovrà dire sì all'informatica INSEGNAMENTO E INTERNET di SARA CALABRIA IL FUTURO della scuola è legato a Internet. Mentre i governi di tutta l'Europa sono impegnat...
Anche il vecchio prof. dovrà dire sì all'informatica
INSEGNAMENTO E INTERNET
di SARA CALABRIA
IL FUTURO della scuola è legato a Internet. Mentre i governi di tutta l'Europa sono impegnati nel tentativo di definire la strategia efficace per rinnovare il mondo dell'istruzione e metterlo così al passo con i tempi, anche in Italia Internet prosegue la sua marcia inarrestabile e continua a fare nuovi proseliti. E dopo aver conquistato i giovani, principali fruitori di questo straordinario mezzo di informazione e comunicazione, adesso è la volta degli insegnanti, che dovranno farsi catturare dalla Rete se non vorranno essere tagliati fuori dalla scuola del 2010. È l'opinione di Pierluigi Ridolfi, docente di Informatica all'Università di Bologna ed esperto delle nuove tecnologie, che incontro in occasione di un convegno sull'impatto che queste avranno nel nostro modo di educare i giovani.
Prof. Ridolfi, come funzionerà la scuola nei prossimi anni?
"Certamente sarà caratterizzata da una diffusione capillare dei computer. Immagino che ogni studente andrà a scuola con il suo personal computer, che sarà portatile, piccolo e leggerissimo: con esso i ragazzi potranno collegarsi alla Rete, scambiarsi dati o prendere appunti. Questo cambierà completamente il modo di fare scuola : niente cartella, niente libri, niente quaderni. Anziché di voluminosi manuali e dizionari, lo studente disporrà di una manciata di Dvd, tanto piccoli da stare in una tasca, e la scuola si trasformerà in un unico sistema con un server incardinato su Internet. Questo, però, richiederà anche un cambiamento di mentalità da parte degli insegnanti: una volta che i ragazzi saranno dotati di simili strumenti tecnologici, infatti, sarà inutile e anacronistico proibire loro, ad esempio, di portare il telefonino a scuola. Piuttosto, credo che sarà necessario inventarsi un modo nuovo di usare il cellulare, facendone uno strumento didattico".
Gli insegnanti saranno tutti in grado di usare al meglio i vantaggi offerti da Internet, oppure gli allievi supereranno i maestri?
"Attualmente il numero di insegnanti che si avvale delle nuove tecnologie, a casa o a scuola, si aggira sul 10 per cento e credo che sarebbe un grande traguardo se riuscissimo ad arrivare al 50 per cento nel giro di otto anni. Un obiettivo che reputo facilmente raggiungibile, perché le nuove generazioni di insegnanti, che a poco a poco andranno a sostituire quelle vecchie, sono tutte in grado di usare Internet e perché chi ancora non conosce la Rete sarà costretto ad adeguarsi. Già oggi, del resto, si nota un grande interesse da parte di tutti gli insegnanti; vogliono imparare perché si rendono conto che altrimenti saranno tagliati fuori".
Come cambierà, sotto il profilo pratico, la didattica?
"Nuovi modi di insegnamento legati a Internet sono già in fase di sperimentazione. Al Liceo Virgilio di Roma, ad esempio, c'è un gruppo di insegnanti molto intraprendenti che stanno studiando come cambiare la didattica per tenerla al passo con la tecnologia. In particolare, stanno cercando nuovi modi di insegnare il latino e il greco sfruttando le risorse offerte da Internet, dove si possono trovare una massa sterminata di opere classiche, spesso dotate di testo a fronte".
Cosa si può fare per farli venire allo scoperto ?
"Un punto di riferimento in questo senso è l'iniziativa francese di creare una 'Villa Medici Multimediale', ossia un luogo di ricerca e formazione sulle nuove arti dell'apprendere e dell'insegnare. Anche in Italia era stato elaborato un progetto del genere, che avrebbe dovuto avere la sua sede a Frascati: proposto all'attenzione del ministro Berlinguer prima e di De Mauro poi, è però finito presto nel dimenticatoio. Ed è un vero peccato, perché in giro c'è tanta gente in gamba, che ha delle magnifiche idee, e bisogna trovare un posto dove queste idee siano valutate, valorizzate, "industrializzate" e quindi diffuse".
Ma l'avanzata di Internet comporterà solo vantaggi, o perderemo anche qualcosa con la fine della scuola tradizionale?
"Di certo cambierà il concetto di copiare. Con il telefonino e il computer a portata di mano, la comunicazione tra gli studenti sarà più facile e copiare diventerà inevitabile. Non credo che questo sarà un dramma: l'importante è sfruttare questo dato in senso costruttivo. Si copierà durante la versione dal latino in classe? Poco male. Bisognerà cambiare il concetto stesso di "compito in classe", che probabilmente, così com'è concepito oggi, risponde a una visione antiquata della scuola, ha fatto il suo tempo. Agli studenti bisognerà insegnare cose nuove, e anche a copiare nel modo giusto, perché nella vita copiamo tutti. L'importante è farlo in maniera intelligente e utile".