Il Tirreno-Il ritorno del maestro unico
Il ritorno del maestro unico Riforma Moratti, nuova sorpresa: requiem per i "moduli"? ELEMENTARI A rischio anche il "tempo pieno" di Stefano Bartoli LIVORNO. Addio vecchia "scuola dei moduli" ...
Il ritorno del maestro unico
Riforma Moratti, nuova sorpresa: requiem per i "moduli"?
ELEMENTARI A rischio anche il "tempo pieno"
di Stefano Bartoli
LIVORNO. Addio vecchia "scuola dei moduli" con tre docenti su due classi, cioè quella introdotta dalla riforma del 1990: in prima e seconda elementare torna ora l'insegnante quasi unico (si chiamerà però "coordinatore"), cui verranno assegnate 21 delle 25 ore di lezioni settimanali, mentre gli spiccioli andranno alle materie aggiuntive. Ecco, un po' a sorpresa, una delle più interessanti novità che scaturiscono dal rapporto finale della commissione Bertagna. La "scoperta" è stata fatta dagli esperti che stilano le "news" del mensile Tuttoscuola, accessibile anche via Internet al sito www.tuttoscuola.com.
Secondo il progetto di riforma Moratti, che evidentemente non finisce mai di stupire, in terza e quarta classe (cioè in quello che, come specificano gli esperti, sarà il secondo bienno della scuola primaria), sempre in base alle indicazioni della citata commissione, vi saranno invece due docenti, un "cordinatore" con orario prevalente di 15 ore e l'altro di complemento, con a loro volta intorno alcune presenze di insegnanti specializzati. "Per completare l'orario di servizio - spiegano ancora a Tuttoscuola - i due insegnanti alterneranno ruoli e orari in un'altra classe del biennio". Successivamente, nelle quinte, i docenti diventeranno addirittura tre per coprire le 25 ore obbligatorie degli alunni più, al solito, eventuali specialisti. Il docente coordinatore - viene comunque chiarito - parteciperà inoltre alla programmazione ed alla valutazione della prima media con il collega di quella particolare classe.
Ma un'altra indubbia novità è costituita, sempre secondo gli esperti di Tuttoscuola, dalla possibile riduzione degli spazi per il tempo pieno. "L'orario tipo proposto dalla commissione per tutti gli ordini di scuola - viene spiegato - è di 25 ore settimanali (cioè 825 all'anno su 33 settimane), a cui le scuole devono aggiungere fino a 300 ore annue che restano facoltative per gli alunni. Per la scuola elementare che è organizzata, soprattutto al nord e nele metropoli sul tempo pieno (40 ore settimanali), quell'orario va sicuramente molto stretto. Utilizzando al massimo le 300 ore facoltative per gli alunni, le scuole possono infatti disporre di 1.125 ore annue: troppo poche per garantire le attuali 1.320 ore complessive delle classi a tempo pieno". In sostanza, se si vuole più tempo per la scuola, concludono gli esperti interpretando ciò che afferma la citata commissione, gli utenti dovranno pagarselo, ma sembra improbabile che questa ipotesi possa farsi strada considerando il forte apprezzamento registrato dal servizio nel nostro Paese: in Italia il 21,3 per cento delle famiglie (546.000 su 2.559.000) opta infatti per questo tipo di organizzazione scolastica.