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Il Tirreno-.Pisa-Docenti, una goccia nel mare

ICobas e coordinamento precari critici sulle assunzioni "La logica è chiara, far lavorare di più e peggio gli insegnanti in servizio in cambio dello straordinario" ...

25/08/2005
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Il Tirreno

ICobas e coordinamento precari critici sulle assunzioni
"La logica è chiara, far lavorare di più e peggio gli insegnanti in servizio in cambio dello straordinario"


PISA. Gilberto Vento dei Cobas Scuola Pisa e Manuela Mercedi del Coordinamento docenti precari intervengono sulla situazione dei precari nella scuola in vista della scadenza del primo settembre, quando entreranno in servizio nella scuola, con contratto a tempo indeterminato, circa 35.000 nuovi docenti e oltre 5.000 nuovi assistenti, tecnici e collaboratori scolastici.
In provincia di Pisa questo si tradurrà in 191 docenti (34 nelle materne, 67 nelle elementari, 28 nelle medie inferiori, 36 nelle scuole superiori e 26 sul sostegno) e 42 lavoratori Ata (27 collaboratori scolastici, 11 assistenti amministrativi, 3 assistenti tecnici ed un direttore amministrativo).
"E così - dicono Vento e Mercedi - la montagna ha partorito il topolino. Duecentomila precari sistemati entro il 2008, quando usciranno i primi specializzati all'insegnamento con la laurea magistrale. Lo annunciava la Moratti alla conferenza stampa di presentazione del decreto attuativo dell'articolo 5 della sua Riforma sulla formazione e reclutamento dei futuri insegnanti".
I posti vacanti in organico di diritto del personale docente ammontavano, prima di queste ultime immissioni in ruolo, a circa 100.000 unità, mentre i posti vacanti, sempre di organico di diritto, del personale Ata erano 80.000 (circa metà lavoratori Ata nella scuola hanno un contratto a tempo determinato, cioè sono precari).
"In realtà - proseguono i rappresentanti sindacali - i posti vacanti e disponibili erano molti di più, arrivando a circa 250.000, se teniamo conto dell'organico di fatto, dell'organico necessario al funzionamento della scuola e dei posti occupati anche dai supplenti fino al termine dell'attività didattica, che hanno appena trascorso l'ennesimo periodo estivo senza stipendio.
Se poi teniamo conto che il numero dei lavoratori che andranno in pensione dal primo settembre 2005 ammonta a circa ventimila, ci rendiamo conto che solo ventimila saranno i posti vacanti coperti con le nuove immissioni in ruolo: una goccia nel mare della precarietà.
La scuola dunque inizia ancora all'insegna della precarietà e del sopruso contro migliaia di lavoratori.
Dal 25 al 27 agosto, presso le "scuole polo" di riferimento, sono convocati i precari delle graduatorie permanenti per le nomine nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Ebbene, in totale spregio della legge 124 del 1999, la quale prevede che le cattedre, i posti orario e le ore di insegnamento vacanti vengano coperti attraverso le graduatorie permanenti provinciali, il ministero con la nota ministeriale del 28 luglio che fa riferimento ad una circolare ministeriale illegittima che detta disposizioni precedenti ed abrogate dalla legge 124 del 1999 ancora una volta ha "scippato" tutti gli spezzoni orario inferiori alle sette ore che potrebbero concorrere a costituire cattedre in scuole diverse, dando indicazione ai dirigenti scolastici di tenerli a disposizione ed assegnarli possibilmente a straordinario, fino alle 24 ore settimanali, ai docenti di ruolo in servizio".
"La logica - concludono Cobas e Coordinamento docenti - è chiara: far lavorare di più e peggio i docenti in servizio, che magari si accollano una o due classi in più, in cambio della "mancia" dello straordinario; assumere meno precari i quali, accorpando due spezzoni orario, potrebbero avere la loro cattedra annuale intera; e questo per un supposto risparmio di carattere finanziario sulla pelle dei più deboli: i precari".